Sulla ricerca scientifica “serve uno sforzo maggiore. Mi aspetto che il governo faccia un grosso sforzo sulla legge finanziaria, è assolutamente fondamentale che questa finanziaria sia un deciso cambiamento di rotta rispetto a quelle precedenti e che porti un impegno notevole sulla ricerca scientifica, un impegno che potrebbe stimarsi su un miliardo e cento milioni, una cifra molto ragionevole, stiamo parlando di cifre relativamente piccole rispetto a quelle che girano nella prossima finanziaria”. Lo ha detto a “Buongiorno” su Sky Tg24, Giorgio Parisi, premio Nobel per la Fisica 2021.
Rispetto al clima, il professore ha sottolineato “l’importanza di mettere al centro della nostra attenzione il fatto che il clima sta cambiando. Siamo in una situazione di grandissima incertezza sul futuro, anzi di certezze, ma molto negative”.








“La mia impressione – ha proseguito – è che la politica sia un pochettino in ritardo su ciò che deve essere fatto. Il problema è che la situazione sta peggiorando e ci vuole tempo perché le cattive notizie siano metabolizzate. Abbiamo visto quello che è successo con la pandemia: molto spesso le misure di contenimento che servivano sono state prese in ritardo, in questi casi bisogna convincersi velocemente. È stato un problema di ritardo non italiano, ma di tutti i Paesi occidentali. È proprio dell’animo umano: se uno deve prendere una misura dolorosa tende a ritardarla il più possibile. Sul fronte del clima – ha continuato – “c’è lo stesso motivo psicologico di aspettare a prendere misure finché non se ne può più fare a men”.
Parisi ha poi parlato dell’energia solare: “Abbiamo visto quanto è importante l’energia solare, ma gli impianti solari al momento sono diventati estremamente efficienti. La sfida che abbiamo per il futuro è di farne che producano sempre meno scorie, cercare di farli con materiale organico. Sarebbe interessante avere impianti solari sotto forma di tessuto, che si può mettere intorno alle case invece dei pannelli”. E ha concluso: “Possiamo fare dei progressi favolosi sul solare, non tanto sul rendimento che è già eccezionale, ma in maniera tale che possa diventare sempre più facile e comodo installarlo e che possa avere sempre meno manutenzione”.