Clima: Thunberg e Nakate, due giovani donne difendono l’ambiente – VIDEO

Allo Youth4Climate, l'evento che riunisce a Milano oltre 400 giovani provenienti da tutti i Paesi del mondo per discutere di cambiamenti climatici, le due attiviste - la svedese Greta, che tutti conoscono, e l'ugandese Vanessa - si sono fatte notare per la forza dei loro discorsi

Seconda giornata per lo #Youth4Climate, l’evento di tre giorni che riunisce a Milano oltre 400 giovani provenienti da tutti i Paesi del mondo per discutere di cambiamenti climatici. Al temine dei lavori le loro proposte saranno illustrate alla presenza del presidente della Repubblica e del premier Draghi e affidate ai ministri riuniti per la PreCop in vista della Cop26, che si terrà a novembre a Glasgow.

Star indiscussa della manifestazione è la nota attività svedese dei Friday for future, Greta Thunberg. A lei, dicono gli osservatori, si potrete affiancare, nel ruolo di leader ambientalista un’altra giovane donna, la ventiquattrenne ugandese Vanessa Nakate.

Thunberg ha aperto ieri la manifestazione con un intervento che è stato poi il più commentato sulla stampa mondiale. Dopo aver puntato il dito sulle “belle parole senza azioni” dei leader mondiali, l’attivista ha aggiunto: Naturalmente serve un dialogo costruttivo, però sono 30 anni che sentiamo bla bla bla”.

Secondo l’attivista “la crisi climatica è chiaramente solo un sintomo di una crisi di più ampio respiro, la crisi della sostenibilità, la crisi sociale, la crisi della disuguaglianza. È una crisi basata sull’idea idea che alcune persone valgono più di altre”.

Mentre Nakate nel suo intervento ha lanciato un messaggio in difesa dell’Africa. “Vengo da Kampala, in Uganda, uno dei paesi dove più velocemente si stanno avvertendo gli effetti dei mutamenti del clima, ed è ironico visto che l’Africa è una delle aree con le emissioni più basse”. L’attivista ugandese ha ricordato che “storicamente l’Africa è responsabile solo del 3% emissioni ma africani stanno già soffrendo i più duri impatti dei mutamenti climatici”, con “alluvioni e siccità” a causa delle quali “molti africani stanno perdendo le loro vite”. E “chi pagherà per questo?”.

 

 

Le parole di Thunberg e Nakate sono state commentate anche del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani che, a “24 Mattino” su Radio24, ha detto: “È ovvio che il loro linguaggio è diverso dal nostro. Vanessa ha elencato le risorse che non sono state date ai Paesi africani, e Greta con il suo ‘bla bla’ ci ha ricordato che non abbiamo fatto abbastanza, lo sappiamo, siamo tutti d’accordo sulle cose da fare”.

“I giovani che protestano – ha aggiunto il ministro – hanno dei genitori che lavorano, ricordiamoci che se accelerassimo dei cambiamenti rischieremmo di sacrificare milioni di famiglie, dobbiamo mettere tutto sulla bilancia per essere sostenibili”. Per Cingolani “c’è un rischio sui costi della transizione ma c’è anche una certezza: dobbiamo intervenire. È un cambiamento epocale, siamo in ritardo ma non è facile, non abbiamo un piano B ma non sia uno scontro ideologico”, ha concluso.

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