Ogni settimana in Italia consumiamo 50.000 metri quadrati di suolo e negli ultimi 6 anni lungo le coste italiane è nata una città grande come Lecce, (circa 14 chilometri quadrati) al ritmo medio di 5 ettari a settimana (secondo dati satellitari e elaborazioni dell’Ispra). Lo afferma il Wwf nel nuovo report “Urban Nature 2021, Verso Città ‘Nature Positive’: Decementifichiamo il nostro territorio – Rinverdiamo la nostra vita”, pubblicato in vista dell’evento Urban Nature del 10 ottobre, quando in tutta Italia si festeggerà la natura in città.
“Le nostre città vanno ripensate per affrontare la crisi climatica e migliorare il benessere e la qualità della vita delle comunità – dichiara la presidente del Wwf Italia Donatella Bianchi – Riportare la natura in città servirà anche a invertire la curva della perdita di biodiversità che sembra oggi irreversibile”. Bianchi ricorda che “il 55% della popolazione mondiale abita in città ed è proprio nei centri urbani che si genera il 70% delle emissioni globali, per cui non è rinviabile un piano urgente per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici, una mobilità collettiva efficiente e green e la creazione di spazi verdi urbani diffusi”. Il 20% del nostro territorio è governato da piani urbanistici comunali antecedenti al 1995, con 2,5 milioni di persone che risiedono in comuni con strumenti urbanistici “aggiornati” tra il 1969 al 1977, emerge dal rapporto che sollecita “una pianificazione urbana rinnovata”.
“Le infrastrutture verdi e blu e, quindi, i servizi ecosistemici forniti dalla rete di aree naturali e seminaturali presenti nel tessuto urbano – rileva il Wwf – assumeranno così un ruolo essenziale nella riconfigurazione ecologica della città, capace di essere resiliente ai cambiamenti climatici, nella sua gestione e nella sua fruizione”. “Decementifichiamo le città”, “Nutriamo la biodiversità”e “Rinverdiamo le nostre scuole”, sono i tre filoni tematici declinati in altrettanti capitoli, in cui il report del Wwf Italia raccoglie una rassegna di progetti pilota, proposte e modelli – tratti da decine di esperienze italiane, europee ed internazionali – per rivoluzionare i paradigmi delle nostre città, mettendoli a disposizione di istituzioni, realtà civiche attive sul territorio e cittadini per essere realizzati in maniera capillare”.