Dal Sud a pesca di frodo nelle coste laziali: è razzia di ricci di mare

Per il business del mercato nero fare avanti e indietro vale la pena quando almeno se ne portano a casa circa 10mila esemplari

I ricci di mare liberati da polizia stradale e capitaneria di porto

Sotto il mare del Lazio c’è un tesoro nascosto che muove un turismo illegale da Sicilia, Campania e Puglia per accaparrarselo. Stiamo parlando della pesca di frodo di ricci di mare che vede razziata l’intera costa laziale, da Civitavecchia a Santa Marinella, passando per Ostia, Anzio e Tarquinia.

L’ultimo episodio, racconta il Messaggero, è avvenuto qualche giorno fa davanti alle acque di Civitavecchia. con sette pescatori sorpresi dalla guardia di finanza con un bottino di 13mila esemplari: un numero superiore a quello consentito dalla legge. Per il business del mercato nero – scrive il quotidiano romano – fare avanti e indietro vale la pena quando almeno se ne portano a casa circa 10mila esemplari.

La rivendita dei ricci nel mercato nero è di circa un euro a esemplare. Quindi, una battuta di pesca tra viaggio, alloggio e poi fuga verso Sud può valere un affare che può superare i 10mila euro.

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014
Radio Colonna