Estate in Lombardia sempre più calda: per Coldiretti si va verso la tropicalizzazione del clima

Il maltempo segue un'ondata di calore che ha riguardato i giorni precedenti, durante i quali la temperatura ha superato anche i 35 gradi

Quella lombarda sarà “un’estate sempre più calda” ed “è probabile che in futuro si assisterà a temporali di forte intensità con sempre maggiore frequenza”. Questi i pronostici forniti a Nova dal Servizio idro-nivo-meteo e clima della Direzione tecnica monitoraggi e prevenzione del rischio naturale di Arpa Lombardia. Mentre Coldiretti parla di “tropicalizzazione del clima” che compromette le coltivazioni nei campi . Sono numerosi i fenomeni di maltempo che hanno investito la Lombardia nei mesi estivi, ultimo quello della giornata di mercoledì 7 agosto, quando il cielo di Milano e del suo hinterland si è colorato di nero e da lì a poco è seguito un forte nubifragio. La violenta perturbazione si è scatenata, spiegano gli esperti di Arpa Lombardia, a causa dell’energia, accumulata sotto forma di calore e umidità dei giorni precedenti, che si è liberata al passaggio di una debole perturbazione atlantica, provocando temporali estesi su tutta la Lombardia.

Questo è quanto accade di consueto durante i mesi più caldi dell’anno, quindi “forti piogge e temporali preceduti da fasi di caldo più o meno prolungate, che insieme all’umidità che spesso staziona in Pianura Padana forniscono l’energia necessaria”. Gli specialisti precisano che, per lo sviluppo di questo tipo di fenomeni, “è altresì necessario il contrasto con aria di diversa tipologia, sul Nord Italia spesso rappresentata da aria fresca e umida in arrivo dall’Oceano Atlantico”. Di conseguenze, l’innalzamento delle temperature che attende i territori lombardi fa presumere “una maggiore frequenza di temporali di forte intensità”. Gli esperti di Arpa prevedono che, dopo Ferragosto, “sarà possibile il ritorno dei temporali, con maggiore probabilità sulle Alpi, in un contesto di possibile, ma lieve calo delle temperature, che continueranno comunque a mantenersi su valori oltre le medie del periodo”.

Il maltempo, infatti, segue un’ondata di calore che ha riguardato i giorni precedenti, durante i quali la temperatura ha superato anche i 35 gradi. Anche la fine del mese sarà caratterizzata da giornate molto calde, in linea con la media estiva. Per quanto riguarda il bimestre settembre-ottobre lo scenario maggiormente probabile “è quello con temperature relativamente calde rispetto al normale clima del periodo”.

Degli oltre cento episodi di eventi estremi, tra tempeste di vento, nubifragi e grandinate, che si sono finora abbattuti sull’Italia a luglio, oltre uno su tre si è verificato in Lombardia. È quanto afferma la Coldiretti regionale sulla base degli ultimi dati Eswd (European sever weather database) disponibili. Uno scenario di questo tipo, caratterizzato da un aumento di fenomeni di maltempo, acuisce la preoccupazione tra gli agricoltori. Siamo di fronte, secondo la Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza “alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici, dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si rivela con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne”.

Dalla Coldiretti interprovinciale, emerge il quadro dei danni provocati dal nubifragio dell’8 sui territori di Milano sud e del lodigiano: “mais allettato, ortaggi distrutti, tetti divelti, cascine allagate e decine di alberi caduti”. In particolare, “il forte vento e la grande quantità di pioggia caduta, in alcuni casi anche con grandine, hanno infierito sui campi coltivati a mais, già messi a dura prova dalle semine partite in forte ritardo a causa dell’eccesso di precipitazioni dei mesi scorsi”, continua la nota. Le piante “sono state allettate dalle tempeste, ad esempio in una fascia di territorio che attraversa il Basso Lodigiano, tra Brembio da una parte e Castelnuovo Bocca d’Adda dall’altra”.

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