Fiumicino: dopo le mareggiate tonnellate di rifiuti nelle spiagge

La situazione più preoccupante è quella della costa nord, tra le zone di Pesce Luna e Coccia di Morto

Non è solo l’erosione a minacciare le coste del litorale romano, ma anche i rifiuti. Come ogni anno, negli ultimi giorni dopo le forti mareggiate invernali, si sono riversati sulle spiagge – da Ostia a Fregene – tonnellate di bottiglie di plastica, bombole del gas vuote ma anche canne e tronchi d’albero.

La situazione più preoccupante – per via delle correnti – è quella della costa nord di Fiumicino, tra le zone di Pesce Luna e Coccia di Morto. Non sono risparmiate neppure le scogliere a ridosso del vecchio Faro di Fiumicino, bonificate dai rifiuti la scorsa primavera, dove però il piazzale è in larga parte allagato a causa dell’intensità delle onde. “La situazione sul fronte dei rifiuti è destinata a peggiorare quando tirerà a scirocco”, prevedono i residenti del comprensorio.

Dalla Lega arriva la richiesta dello “stato di calamità” per permettere gli interventi di bonifica e sostenere le amministrazione di Fiumicino

.”Anche quest’anno le coste del litorale romano da Ostia a Fregene – dichiarano in una nota il senatore William De Vecchis insieme ai consiglieri comunali di Fiumicino, Federica Poggio e Vincenzo D’intino – sono invase da rifiuti di ogni genere; una situazione che purtroppo si ripete costantemente ed evidenzia l’assoluta incapacità della giunta regionale Pd-5s guidata da Zingaretti. Siamo allibiti dal pressapochismo con cui la giunta regionale affronta la questione ed, anche alla luce di tutte le interrogazioni e denunce da noi presentate, chiediamo a gran voce un intervento serio per far fronte alle esigenze del nostro litorale. Nonostante le continue sollecitazioni da parte nostra ed il ridondante riproporsi di questa situazione, ancora non si è trovata una soluzione concreta e rischia di dover intervenire nuovamente il Comune di Fiumicino attraverso le proprie casse. Per evitare che i costi per la bonifica e tutto ciò che ne consegue ricadano sulle tasche dei fiumicinesi, riteniamo sia opportuno lo stato di calamità”, concludono.

 

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