Continua l’impegno in ottica “green” che l’amministrazione Raggi sta portando avanti in questi anni; una delle ultime proposte è rappresentata dal Grab. Quando si parla di grande raccordo anulare (GRA) si pensa al traffico, alle automobili, e di conseguenza all’inquinamento derivato dalle polveri sottili emesse dei mezzi a motore. Una questione di lampante attualità e irrisolta ormai da anni a Roma. La vera novità però la si ha quando all’acronico GRA si aggiunge una “b”: si passa dal raccordo anulare per i veicoli a motore ad un vero e proprio anello circolare dedicato interamente alle biciclette o, ai nuovi mezzi dediti alla mobilità sostenibile.
Come è chiaro a tutti, collegare tutte le parti della città di Roma non è facile, vista l’estensione del territorio urbano. Farlo con un raccordo anulare dedicato interamente alle biciclette e ad altri mezzi atti alla mobilità sostenibile, lo è ancor di più. È per rispondere a questa sfida che si trova in fase di realizzazione il Grab: il grande raccordo anulare dedicato a quei mezzi di trasporto non a motore. Un tracciato che dialogherà e svolgerà il compito di collegare il centro alla periferia, passando per località iconiche della “città eterna”, ma anche in posti nei quali a volte neanche i mezzi Atac, non proprio efficienti, riescono ad arrivare.
Tra i punti di percorrenza nei quali si dislocherà il nuovo tracciato vi sono senza dubbio i numerosi parchi cittadini della Capitale, una situazione che sta però dando adito a polemiche da parte delle associazioni di cittadini. Per far chiarezza in merito, Radio Colonna ha intervistato Andrea Amodio, rappresentante del “Gruppo di lavoro per il Parco Nemorense – Associazione di cittadini”; il quale è favorevole alla realizzazione del Grab, ma contrario al suo passaggio all’interno di Villa Ada. Per Amodio è infatti da evitare la realizzazione di tale tracciato all’interno del parco, per non incrementare ulteriormente il traffico all’interno del verde.
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