Maltempo: in arrivo la pioggia che salva i campi

"È finalmente possibile avviare le semine primaverili di riso, girasole, mais e soia necessari all'alimentazione degli animali, ma a beneficiarne sono anche le coltivazioni di grano seminate in autunno, ortaggi e frutta che hanno bisogno di acqua per crescere", afferma la Coldiretti

L’arrivo della pioggia è manna dal cielo nelle campagne dove è finalmente possibile avviare le semine primaverili di riso, girasole, mais e soia necessari all’alimentazione degli animali, ma a beneficiarne sono anche le coltivazioni di grano seminate in autunno, ortaggi e frutta che hanno bisogno di acqua per crescere. È quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla comparsa della prima perturbazione, anche con la neve in montagna, all’inizio di una primavera con un terzo in meno di acqua caduta, con punte nelle regioni del nord dove non piove da 111 giorni e si registra una gravissima siccità dove le precipitazioni si sono addirittura praticamente dimezzate.

La pioggia – sottolinea la Coldiretti – è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti. Si temono peraltro – precisa la Coldiretti – gli effetti del brusco abbassamento delle temperature che, se dovesse scendere sotto lo zero, provocherebbero danni irreparabili alle piante da frutto che si trovano in piena fioritura

L’arrivo delle precipitazioni è importante per salvare oltre il 30 per cento della produzione agricola nazionale ma anche la metà dell’allevamento che si trovano nella pianura padana, dove il fiume Po fa registrare un livello idrometrico di -3,4 metri, al minimo del periodo da oltre 20 anni ma pesanti anomalie si vedono anche nei grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 4 per cento di quello di Como al 30 per cento del Maggiore, secondo il monitoraggio della Coldiretti. Con la riduzione delle portate del Po in difficoltà insieme all’agricoltura è la produzione di energia idroelettica, che si attesta a valori minimi degli ultimi 20 anni secondo l’Autorità del fiume. Una situazione rappresentativa dello stato – sottolinea la Coldiretti – dell’intero bacino idrografico del nord con corsi d’acqua in magra, dal Piemonte al Veneto, dal Trentino Alto Adige al Friuli Venezia Giulia, dall’Emilia Romagna alla Toscana, dal Lazio alla Campania.

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