Roma è la città italiana con il tasso più alto di mortalità di pedoni e ciclisti. Per questo l’amministrazione capitolina intende realizzare 69 isole ambientali e vuole modificare i limiti di velocità, portandoli a un massimo di 30 chilometri orari, su tutte le strade della viabilità secondaria. “Vogliamo arrivare a immaginare una città che sulla viabilità secondaria possa essere Zona 30″, ha spiegato dall’assessore alla Mobilità di Roma, Eugenio Patanè, nel corso del convegno “Roma città 30″, che si svolto questo pomeriggio nella Sala del Carroccio in Campidoglio. “Roma alcune Zone 30 le ha già realizzate e continuerà a realizzarle, con la creazione delle isole ambientali: abbiamo in progettazione 69 isole delle quali 30 sono già state affidate, e tutte diventeranno Zone 30”, ha aggiunto l’assessore. “Fino a questo momento sono state perimetrate, ora devono essere progettate al loro interno: sono previste ciclabili, zone pedonali, marciapiedi e anche riduzione della velocità a zona 30”, ha sottolineato Patané.
Bologna, già da giugno sarà interamente Zona 30 per quanto riguarda la viabilità secondaria. Milano ha approvato un ordine del giorno che prevede il limite in tutta la città a partire dal gennaio 2024. La discussione a Roma è approdata in Campidoglio nell’ambito della discussione sul bilancio comunale, quando l’Assemblea capitolina ha approvato un ordine del giorno di Sinistra civica ecologista per “Roma Zona 30”. Il convegno di oggi “nasce dalla volontà di ridisegnare lo spazio urbano e rivedere la qualità della vita nelle città con interventi per fare in modo che Roma sia più sicura, visto che ha tassi di incidentalità che sono preoccupanti”, ha spiegato il presidente della commissione capitolina Mobilità, Giovanni Zannola.
Tuttavia in città non tutte le categorie sono soddisfatte delle decisioni assunte. Per quanto riguarda il divieto di circolazione – imposto con ordinanza sindacale a tutti i veicoli più inquinanti, fino al 30 giugno – proteste si sono levate dai proprietari di auto e moto storiche per cui non è prevista alcuna deroga. Tanto che stamattina, nel corso di una seduta della commissione capitolina Mobilità, il presidente Giovanni Zannola del Partito democratico, ha annunciato l’apertura di un tavolo tecnico per trovare un punto di incontro con le categorie.
Il documento firmato dal sindaco Roberto Gualtieri, in vigore dal primo marzo scorso, impatta su un’area ampia che confina con l’anello ferroviario e con il Grande raccordo anulare a nord est della città, tra via Flaminia e via Salaria, e a sud, tra via Ardeatina e via Appia Nuova. Tra gli allarmi lanciati dai rappresentanti del settore, c’è quello che riguarda l’uso di auto storiche da parte di famiglie in difficoltà economica. “C’è gente che ha grandi problemi economici e che non può permettersi un’auto nuova”, hanno spiegato alcune sigle. Sul fronte delle limitazioni alla velocità invece l’intenzione dell’amministrazione capitolina è realizzare 69 isole ambientali rendere “Zona 30″ tutte le strade della viabilità secondaria: in questa direzione stanno già andando Bologna e Milano. “Vogliamo arrivare a immaginare anche Roma come una città che sulla viabilità secondaria possa essere Zona 30”, ha spiegato l’assessore alla Mobilità di Roma, Eugenio Patanè, nel corso del convegno “Roma città 30″, che si svolto questo pomeriggio in Campidoglio.
“Roma alcune Zone 30 le ha già realizzate e continuerà a realizzarle, con la creazione delle isole ambientali: abbiamo in progettazione 69 isole delle quali 30 sono già state affidate, e tutte diventeranno Zone 30”, ha aggiunto. Tuttavia, secondo il direttore del settore Urbanistica e Rigenerazione urbana di Confcommercio, Paolo Testa, “non ci può essere una città 30 che non ragioni anche su viabilità, parcheggi, logistica dell’ultimo miglio e che non garantisca tutte le attività che sono fondamento economico di una città. Sicuramente c’è un grande interesse nel mondo delle imprese quando si parla di prossimità e di vicinato: i negozi, i bar e i ristoranti sono elementi fondamentali – ha detto Testa -. Ci rendiamo conto che la regolazione della mobilità è un passo imprescindibile per le nostre città. Ciò significa attenzione alla mitigazione degli aspetti del traffico che però – ha aggiunto – devono essere inseriti in una logica multidisciplinare di regolazione dello spazio pubblico”
Al convegno, promosso dall’agenzia capitolina Roma servizi per la mobilità, hanno preso parte anche i consiglieri comunali di Milano, Marco Mazzei, e di Bologna, Simona Larghetti, oltre che la presidente di Roma servizi per la mobilità, Anna Donati.