Un parco solare nell’area delle Torri a sud di Roma. Il Municipio VI avvia, in collaborazione con il Comune e il ministero dell’Ambiente, la riqualificazione in ottica di ecosostenibilità di una porzione del territorio. Il Parco solare Le Torri avrà una portata di 554 kilowatt e coprirà il 95,5 per cento del fabbisogno, con un risparmio di 170 tonnellate annue di Co2 e di 135 tonnellate di petrolio. Il progetto nasce da una partnership pubblico-privato a seguito di una manifestazione di interesse presentata dalla società Engie. Il piano di investimenti è di 1,5 milioni di euro. Il Municipio Roma VI ha indetto il bando di gara su un terreno comunale. La conclusione dei lavori è prevista per il secondo semestre 2024. “L’investimento non sarà pagato dai cittadini ma permetterà di abbattere le spese energetiche dei residenti, l’energia in eccesso verrà redistribuita con tagliandi, buoni, con i quali si potranno pagare le bollette in particolare alle fasce più deboli della popolazione”, ha detto il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli.
“Stiamo sperimentando un primo modello virtuoso di decentramento che potrà essere applicato anche in altri territori”, ha spiegato il minisindaco del Municipio Roma VI, Nicola Franco. “Stiamo presentando la partenza della gara per la prima grande comunità energetica di Italia che si realizza con un modello di collaborazione pubblico-privato ed è modello di decentramento, per la prima volta in assoluto la procedura di gara è realizzata da un Municipio – ha detto il sindaco Gualtieri -. Stiamo parlando di una strategia di realizzazione delle comunità energetiche. È bello che questo sperimento parta da un Municipio in cui gli indicatori sociali sono i più duri della Capitale. L’iniziativa del Municipio era fatta bene, vogliamo creare comunità energetiche partendo dai tetti delle scuole e degli edifici pubblici”.
Sui tre plessi della scuola “Melissa Bassi” in via dell’Archeologia a Tor Bella Monaca saranno installati pannelli solari che consentiranno la produzione di energia da fonti rinnovabili. Allo stesso tempo, su una superficie di 825 metri quadri, tra viale Duilio Cambellotti e via di Tor Bella Monaca e su una superficie di 125 metri quadri tra via Bruno Cirino e il parco limitrofo agli edifici municipali, sarà creata un’ampia area verde: i nuovi spazi verdi permetteranno di catturare quasi 4.000 chili di anidride carbonica in venti anni, abbassando così anche la temperatura dell’ambiente circostante in estate. Inoltre sono previsti interventi per l’efficientamento energetico di alcuni edifici pubblici; il miglioramento degli standard ambientali, in particolare per gli edifici scolastici; azioni di riqualificazione urbana con la piantumazione di alberi e vegetazione. Nel progetto di riqualificazione ed efficientamento energetico degli edifici, dopo un ampio e approfondito studio di tutti gli impianti presenti, sono state individuate soluzioni innovative e tecnologicamente avanzate per la valorizzazione e il miglioramento della qualità dei servizi delle strutture pubbliche interessate. “In quell’area c’è il liceo Amaldi, un centro sportivo comunale, una chiesa e due centri commerciali”, ha ricordato Franco.
La riqualificazione edilizia includerà la sostituzione dei corpi illuminanti tradizionali a fluorescenza o a incandescenza con più efficienti sistemi a tecnologia Led per abbattere dei consumi di energia elettrica, la produzione contestuale da fonti rinnovabili, la riduzione dei costi di manutenzione e la salvaguardia dell’ambiente, attraverso la riduzione di emissioni di C02 in atmosfera. Il piano prevede inoltre l’installazione di un impianto fotovoltaico che sfrutterà l’ampia disponibilità di coperture piane, insieme a un sistema di monitoraggio che permetta di controllare il suo stato di efficienza, i consumi, l’energia prodotta, il carico e tutte le informazioni necessarie a rendere l’impianto efficiente e vantaggioso dal punto di vista economico. Il progetto è stato presentato oggi alla Camera ed è intervenuto anche il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin che ha apprezzato il modello di collaborazione interistituzionale e auspicato che il modello sia estendibile ad altri territori in Italia.