Il Consiglio straordinario dell’Assemblea Capitolina, riunito mercoledì 20 aprile, ha un valore storico riguardo all’annoso problema dei rifiuti della Capitale: la chiusura del ciclo dei rifiuti dovrà avvenire sul territorio per il 90%, attraverso due impianti di biodigestione, per plastica e carta, mentre per le 680mila tonnellate di indifferenziata sarà previsto un impianto per il recupero di energia e abbattimento delle emissioni in atmosfera, il cosiddetto termovalorizzatore.
L’Assessora all’ ambiente, all’agricoltura e al ciclo dei rifiuti, Sabrina Alfonsi, fa il punto con Radiocolonna della importante decisione della Giunta Gualtieri. “Quello dei rifiuti – rileva – è un tema molto importante perché è la peggiore delle emergenze di Roma, da decenni, e questa Amministrazione lo aveva detto già in campagna elettorale ed era nel programma elettorale del neo eletto sindaco, che voleva chiudere il ciclo dei rifiuti con un’autonomia e prossimità di Roma e impianti pubblici che consentissero di far uscire dall’emergenza definitivamente la Capitale, che produce circa 1 milione e 600mila tonnellate di rifiuti l’anno e che vuole arrivare in linea con il programma nazionale, uscito da pochi giorni, con emissioni vicine allo zero, come zero sarebbero le discariche e l’abolizione di tutti i termovaloraizzatori, che rendono il ciclo più farraginoso ed inquinante, e molto più fragile rispetto ad impianti definitivi”.
L’Assessora Alfonsi precisa la decisione della Giunta: “La proposta è due biodigestori anaerobici per la parte dell’organico e centri di raccolta e riuso per incrementare l’economia circolare, con impianti di separazione di plastica e carta, e ce ne saranno altri, e anche un termovalorizzatore che brucierà il residuo dei rifiuti indifferenziati. Queste nuove tecnologie le hanno tutte le capitali e secondo noi questo è il modo giusto per chiudere il ciclo dei rifiuti a Roma”.
Infine secondo la titolare dell’Assessorato alle politiche ambientali, “La base è investire sulla raccolta differenziata, e noi pensiamo ad un impianto non troppo grande che vada al di là delle nostre necessità, perché prima di tutto c’è la produzione del rifiuto, e come dimostrato con i dati e nei grafici c’è una diminuzione costante dei rifiuti e un grande riuso e un riciclo di materiali grazie alla differenziata, per portare a valore questi rifiuti della città”.