Rifiuti: Legambiente, differenziata nel Lazio in linea con medie nazionali, ma Roma “pesa in negativo”

Tra i 18 Comuni "Rifiuti free" premiati - eccellenze assolute con meno di 75 kg per abitante all'anno di indifferenziata prodotta - figurano, al primo posto, Sant'Ambrogio sul Garigliano (Frosinone) con l'85,2 per cento di Rd, al secondo, Sacrofano (Roma), con il 84,1 per cento e al terzo Fondi (Latina), con l'83,3 per cento

Sant’Ambrogio sul Garigliano, Sacrofano e Fondi sono i tre comuni più virtuosi del Lazio nel riciclare i rifiuti. È quanto emerge dal dossier “Comuni ricicloni e Ciclo dei rifiuti nel Lazio”, elaborato grazie al contributo dell’Arpa regionale e presentato durante la settima edizione dell’Ecoforum del Lazio di Legambiente.

Nel Lazio sono 203 i Comuni con più del 65 per cento di raccolta differenziata sulla base delle prestazioni nel 2021. Tra i 18 Comuni “Rifiuti free” premiati – eccellenze assolute con meno di 75 kg per abitante all’anno di indifferenziata prodotta – figurano, al primo posto, Sant’Ambrogio sul Garigliano (Frosinone) con l’85,2 per cento di Rd, al secondo, Sacrofano (Roma), con il 84,1 per cento e al terzo Fondi (Latina), con l’83,3 per cento.

“Con il settimo Ecoforum premiamo i Comuni più virtuosi in un lungo percorso di accompagnamento, durante il quale la soglia fatidica del 65 per cento di differenziata è stata superata dalla stragrande maggioranza dei territori laziali – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – e a questi continuano ad aggiungersi realtà tanto virtuose al punto da essere considerate Rifiuti Free: è grazie a loro che possiamo prospettare un futuro libero da mega discariche e colossi dell’incenerimento”.

“Il dato complessivo del Lazio rimane ancora troppo basso ma, non considerando Roma, la Regione sarebbe in linea con le medie nazionali, grazie a percorsi virtuosi degli amministratori locali, delle aziende e della Regione, con bandi e risorse dedicate e un importante piano di gestione. La Capitale però, pesa come un macigno e fa sprofondare la percentuale di dieci punti: il suo ultimo risultato è ancora estremamente negativo e Roma deve fare ancora tutto: estensione del porta a porta che non c’è e anzi continuano a essere inaugurati cassonetti stradali, aumento dei centri di recupero per ora non pervenuto, attuazione della tariffa puntuale impossibile con questi dati, e una grande dotazione di impianti industriali per l’economia circolare della quale non ci sono tracce e anzi, con risultati negativi del bando Pnrr, si è persa anche l’occasione di dare copertura economica alla costruzione di due biodigestori. L’inceneritore sul quale il sindaco Gualtieri ha deciso di puntare, è invece un errore imperdonabile che servirebbe solo per condannare la città del futuro, a non essere mai virtuosa nella raccolta, obbligata come sarebbe, a sfamare il forno di termovalorizzazione. Al contrario, nel resto dei territori cominciano a essere realtà i primi biodigestori come quello che abbiamo visitato proprio in queste giornate a Pontinia, e considerando che la frazione organica pesa per almeno un terzo del totale, non di inceneritori ma di biodigestori ce ne servono tanti nel Lazio, per un potenziale complessivo di almeno un milione di tonnellate, per la metà a Roma”, conclude Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio.

Per tutto il Lazio la raccolta differenziata cresce quest’anno di 0,9 punti e raggiunge il 53,32 per cento (dal 52,46 per cento dell’anno precedente), ma se si togliesse il nuovo dato di Roma, immobile al 44,9 per cento, il resto del Lazio avrebbe in effetti il 63,8 per cento che metterebbe la Regione in linea con le medie complessive nazionali. La produzione regionale totale di rifiuti per il 2021 è stata di 2.865.564 t, in aumento di circa 50 mila tonnellate, rispetto al dato 2020 fortemente caratterizzato dal periodo pandemico, aumento nella maggior parte dei casi giustificato dalla ripresa dei consumi per il 2021 e dalla contestuale ripresa del PIL regionale (+6,3 per cento): l’aumento è tutto nelle frazioni differenziate che salgono di quasi 51 mila tonnellate nette e segnano un +3,5 per cento, mentre la quota indifferenziata aumenta ma di un impercettibile 0,04 per cento. Tra le province, quella migliore è Viterbo con il 63,6 per cento di Rd (l’anno scorso era Frosinone, con il 60,1 per cento), seconda Latina con il 59,81 per cento, terza Frosinone con 59,79 per cento, quarta Rieti al 56,7 per cento e in fondo Roma al 51,3 per cento dato trascinando in basso dalle performance della Capitale.

“Come in tante regioni, nel Lazio torniamo con orgoglio ad accompagnare un evidente miglioramento nella gestione virtuosa dei rifiuti, sul quale abbiamo sempre creduto fin dalla prima edizione del nostro Ecoforum regionale, quando le amministrazioni da premiare erano pochissime – commenta Stefano Ciafani presidente nazionale di Legambiente -. Con questi numeri si deve continuare a spingere perché nei territori arrivino tutti gli impianti necessari alla rigenerazione dei materiali, così da poter fermare i pazzeschi viaggi oltre regione di centinai di autoarticolati verso impianti lontani, ma anche l’idea che a risolvere i problemi possa essere la scelta totalmente sbagliata di un nuovo megainceneritore romano, antitetica al concetto stesso di economia circolare. Anche per questo, insieme alla CGIL nei mesi scorsi, abbiamo costruito un’idea di piano con nuovi impianti che nella Capitale si possono attivare, separando materiali oggi considerati indifferenziati: dai prodotti assorbenti per la persona al riciclo chimico delle plastiche miste, dal tessile ai rifiuti elettrici e alle terre di spazzamento, dallo stop al conferimento di rifiuti edili nel ciclo urbano alla costruzione di biodigestori anaerobici per l’organico. Anche il Lazio deve continuare a migliorare e saremo vigili perchè ciò avvenga, soprattutto oggi che l’Europa continua a spingere gli impianti della green economy, con le linee di finanziamento del Pnrr, e che tante regioni continuano a fare salti in avanti, così come migliorano sempre di più molte città importanti a partire da Milano”.

“Arriviamo a questa edizione dei Comuni Ricicloni di Legambiente con un importante risultato: abbiamo abbondantemente superato il 50 per cento di raccolta differenziata media nel Lazio. Il 53 per cento nel 2021 è un risultato rilevante, che ha visto la nostra regione crescere negli ultimi anni di oltre 20 punti percentuali grazie ai finanziamenti assegnati ai Comuni per la realizzazione di isole ecologiche e centri di compostaggio, ma anche grazie al proficuo impegno di molti amministratori pubblici – dichiara Massimiliano Valeriani, assessore al Ciclo dei Rifiuti della Regione Lazio.

“In questi anni, inoltre, abbiamo introdotto la tariffa puntuale, in base al principio meno si inquina e meno si paga, con contributi regionali per sostenere i Comuni nell’acquisto di soluzioni tecnologiche e strumenti necessari all’applicazione della nuova modalità tariffaria. Abbiamo investito notevoli risorse – prosegue l’assessore – per la messa in sicurezza e la bonifica di aree degradate e discariche abusive, insieme al rafforzamento delle attività di vigilanza ambientale e delle misure per la legalità e la sicurezza. Abbiamo promosso numerose campagne di sensibilizzazione ed educazione ambientale destinate agli studenti del Lazio per favorire una maggiore consapevolezza sulla gestione del ciclo dei rifiuti e sul contrasto allo spreco alimentare. Abbiamo dunque avviato un percorso virtuoso e conseguito preziosi risultati – conclude Valeriani – ma ora deve essere rafforzata questa grande alleanza tra istituzioni, operatori e cittadini per affermare un modello di sviluppo incentrato sulla sostenibilità ambientale e sull’uso consapevole delle risorse”.

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