Roma: a Tiburtina nasce la Casa delle tecnologie emergenti

La Regione Lazio investirà 120 milioni sulle start up

Connessione e contaminazione: sono le parole d’ordine della Casa delle Tecnologie Emergenti, il living lab per sviluppare nuovi modelli di innovazione al servizio dei cittadini all’interno della stazione Tiburtina.

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha inaugurato la struttura: “In questo luogo c’è tanta innovazione, tanto digitale, vogliamo accelerare impresa e innovazione. Lo facciamo a partire da un ambito specifico che è quello del 5G, puntiamo molto sulle reti di nuova generazione. Molto importante è che questo luogo sia connesso con altri progetti, uno è quello del Tecnopolo, questo diventerà il centro di hub diffusi. Con questa casa delle Tecnologie Emergenti mettiamo in campo un luogo vivo per un incubatore di imprese, un acceleratore di imprese, un luogo per il trasferimento tecnologico dedicato alle nuove tecnologie, un luogo dove i giovani possono sviluppare le loro idee, un luogo per una città che cresce e crea buona occupazione”.

La struttura ha una superficie di oltre 800 mq. Lo spazio è stato ristrutturato per permettere di svolgere al suo interno diverse tipologie di attività: dallo sviluppo d’impresa ad eventi di formazione. In particolare, la Casa è composta da un grande spazio di co-working dove poter lavorare in autonomia, da sale riunioni deputate allo svolgimento di lavori di gruppo, brainstorming e altre attività di co-progettazione, anche utilizzando una gamma di servizi e strumenti, come, ad esempio, le lavagne interattive. Curato sotto il profilo architettonico, lo spazio è esclusivo anche per il suo impatto scenografico, caratterizzato da grandi open space con ampie vetrate che, da un lato offrono una suggestiva veduta sulla piattaforma ferroviaria sottostante ed il relativo contesto urbano, dall’altro guardano all’interno della grande galleria commerciale sospesa al di sopra della piattaforma stessa.

“L’innovazione del paese ha bisogno di Roma, che sia una vetrina ma anche il motore di un paese che comprende l’importanza di creare cambiamento”, ha spiegato la sottosegretaria al ministero dello Sviluppo economico, Anna Ascani. “Parliamo di un sistema di rete, Roma ha molte realtà ma spesso queste realtà hanno fatto fatica a comunicare tra loro. La nostra idea è far si che queste strutture diventino parte di un sistema, un sistema dei centri di competenza, dei centri di trasferimento tecnologico e per fare questo c’è bisogno che le istituzioni siano pienamente coinvolte”.

“Oggi è un giorno molto importante perché apre un altro luogo che arricchisce la costellazione dell’ecosisema delle start up delle innovazioni di Roma e della regione Lazio. In questi anni abbiamo avuto una crescita impetuosa di start up innovative, e abbiamo un supporto importante da parte delle università – ha detto Paolo Orneli, assessore allo Sviluppo economico della Regione Lazio – l’apertura di questo luogo straordinario segna l’apertura di una nuova fase in cui il protagonismo di Roma Capitale è fondamentale. Noi vogliamo con Roma Capitale, con il Mise, fare sistema per accompagnare questo nuovo modello di innovazione. Ora – ha sottolineato – ci sono le condizioni perché la collaborazione tra istituzioni sia sempre più stretta ed efficace, agendo come moltiplicatore d’impatto dei nostri interventi. C’è una visione strategica comune tra Governo con il Pnrr, Regione con la nuova programmazione europea e Roma Capitale per mettere l’innovazione al centro di un nuovo modello di sviluppo sostenibile e inclusivo. In questo senso la CTE che si apre a Roma in un luogo di incontro naturale, è un altro tassello fondamentale che si aggiunge al nostro ecosistema di sostegno alle startup per rafforzare il quale, con la nuova programmazione dei fondi europei, metteremo a disposizione almeno altri 120 milioni di euro, grazie ai quali accompagneremo le idee di talento nel loro percorso verso il mercato” ha concluso Orneli.

 

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