Roma: moria di alberi alla stazione Tiburtina, i cittadini si trasformano in giardinieri

si danno al fai da te e li annaffiano

I residenti della Tiburtina, adulti e bambini insieme, si sono dati al fai da te per salvare gli alberi piantati davanti alla stazione.

Secchi, taniche e annaffiatoi alla mano. I residenti della Tiburtina, adulti e bambini insieme, si sono dati al fai da te per salvare gli alberi piantati davanti alla stazione. Da circa un mese si ritrovano due volte alla settimana, in serata, per dare acqua a circa 40 alberelli comunali che stanno morendo di sete. “Armati di secchi domestici andiamo a rifornirci alle cisterne dell’autostazione Tibus, che ci ha offerto la sua disponibilità”, spiega Lorenzo Mancuso, presidente del Comitato cittadini stazione Tiburtina, interpellato da “Agenzia Nova”. “È da circa un anno che li hanno piantati ma sono già stati cambiati più volte perché, siccome non vengono annaffiati costantemente, muoiono. Ne abbiamo visti morire diversi e alla fine, circa tre settimane fa, abbiamo deciso di annaffiarli noi”, aggiunge.

I nuovi alberi, nati da poco, non hanno radici profonde. Per questo hanno bisogno di maggiori cure, rispetto agli arbusti adulti. “I nuovi alberi hanno più bisogno di acqua ma il Comune non ha predisposto un programma di innaffiatura, almeno per quello che vediamo sul territorio”, prosegue Mancuso. “Su questo progetto sono stati spesi milioni e spiace che molti alberi siano già quasi morti”. Una delle problematiche, secondo i residenti, inoltre riguarda la pavimentazione che, combinata alle alte temperature di questi giorni, ha aggravato la situazione. “Gli arbusti sono stati piantati attorno a una pavimentazione in gres e quindi, oltre alle temperature esterne, accusano il calore riflesso dal pavimento – sottolinea -. Non si può far morire così tanti alberi nell’epoca dei cambiamenti climatici”, conclude Mancuso.

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