Tre torri avveniristiche in vetro in grado di catturare e riflettere la luce del sole, giardini rialzati, un auditorium e un’agorà a disposizione di studenti e residenti, impianti fotovoltaici e le vasche per la vegetazione sulle terrazze
È il nuovo Rettorato dell’università Roma Tre – scrive ‘La Repubblica’ – in sostanza una cittadella universitaria tra i quartieri San Paolo e Garbatella, tra il Gazometro e il ponte Spizzichino. Cambia l’università, cambia pure la città: del resto sono passati 25 anni da quando i primi studenti di Roma Tre si dividevano lungo via Ostiense tra le stanze del rettorato ricavate negli edifici di una ex fabbrica di vetri, le aule di Economia dove una volta c’era la scuola Silvio D’Amico e gli unici amministrativi nei seminterrati degli edifici di fine 800: lezioni al mattino e le code per prendere gli statini e pagare le rette, ma anche le speranze e i sogni di una generazione che aveva a disposizione una nuova università e progetti come Erasmus e Leonardo per una nuova Europa.
Anni pionieri, quelli della seconda metà dei ’90: dopo il Duemila Roma Tre costruì la nuova facoltà di Giurisprudenza in via Ostiense e Scienze Politiche in via Chiabrera, e adesso il nuovo rettorato inaugurato ieri. Che segna la riqualificazione di un quadrante urbano tra Marconi e Garbatella diventato ormai una cittadella universitaria ai pari del quartiere Latino a Parigi o Mitte a Berlino. “Finora avevamo occupato gli spazi industriali spiega a ‘La Repubblica’ il rettore di Roma Tre Luca Pietromarchi – ora ne creiamo uno nuovo rimanendo fedeli a un grande quartiere operaio trasformato in un grande quartiere studentesco. Questa struttura è una lezione di architettura, economia, sostenibilità, estetic”».
Le tre torri di Roma Tre, costate 34 milioni e un cantiere di tre anni, sono state progettate dall’architetto internazionale Mario Cucinella: si estendono su un’area di 29mila metri quadrati e ospitano i 250 dipendenti delle otto direzioni generali che formano la macchina amministrativa di Roma Tre, ormai arrivata a 33mila studenti, la maggior parte residenti proprio nel quadrante sud.
A inaugurare le torri il rettore Pietromarchi e lo stesso Cucinella, con una lectio magistralis alle matricole del corso di Scienze dell’Architettura. “Abbiamo dato molto valore allo spazio auditorium – spiega Cucinella – Abbiamo voluto che fosse trasparente e visibile dalla strada, proprio perché dalla via Ostiense si potessero vedere le attività che si svolgeranno al suo interno, conferenze, incontri o mostre. Volevamo che l’università fosse proiettata verso la città”.
Le torri brillano alla luce del sole, ben visibili da via Ostiense. A sinistra si intravede il Gazometro, in fondo la sagoma del ponte Spizzichino, a destra la facoltà di Giurisprudenza con i suoi giardini dove tornare alla vita universitaria dopo i lockdown, poco lontano la facoltà di Lettere nei locali che un tempo ospitavano una concessionaria di automobili in disuso. E poi librerie, locali, la Mixology Academy per barman, la scuola internazionale di Comics, l’area degli ex Mercati Generali in attesa che il Campidoglio riesca a riqualificarli: inutile nasconderlo, l’università ha cambiato questo quadrante.