Viterbo: abbattimento 134 ulivi, è polemica

Sarebbe pronta anche una interrogazione parlamentare sul merito. La coltura che sostituirà gli ulivi sarà, quasi certamente, il nocciolo.

ulivi

E’ polemica a Gallese, nel Viterbese, dove le associazioni ambientaliste con in testa il biodistretto della via Amerina e delle Forre stanno insorgendo di fronte all’abbattimento di 134 ulivi dopo il parere positivo delle istituzioni. Sotto la lente d’ingrandimento delle associazioni e’ finita una determinazione regionale avente a oggetto il “procedimento autorizzativo attivita’ di abbattimento ulivi e sostituzione con altra coltura” arrivata dopo la richiesta di una societa’ agricola.

La Conferenza dei servizi svolta in forma semplificata e asincrona si era conclusa con esito positivo e che la Direzione regionale per le politiche abitative e la pianificazione territoriale, paesistica e urbanistica, in una nota del luglio del 2020, non aveva rilevato motivi ostativi all’ “istanza di abbattimento/espianto/spostamento/ sostituzione ulivi” presentata dall’azienda suddetta. Questo, tuttavia, non e’ bastato per fermare le proteste.

Il biodistretto della Via Amerina e il Wwf Lazio sono insorti contro la “decisione della Regione che sta portando i nostri territori verso una monocoltura del nocciolo”, come hanno affermato. “E’ stata applicata una normativa – hanno sottolineato Famiano Crucianelli (Biodistretto) e Andrea Filpa (Wwf Lazio) – che non tutela ne’ l’ambiente, ne’ la bellezza dei nostri paesaggi, ne’ la bellezza delle nostre culture storiche, ne’ il futuro produttivo delle nostre campagne, ma interessi particolari”.

Da quanto si apprende sarebbe pronta anche una interrogazione parlamentare sul merito. La coltura che sostituira’ gli ulivi sara’, quasi certamente, il nocciolo.

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