Roma Capitale aderisce alla campagna promossa dall’Anci per dedicare le celebrazioni dell’8 marzo alle donne afghane e iraniane che da tempo lottano per il riconoscimento dei loro diritti fondamentali contro la limitazione delle libertà. Lo prevede una mozione approvata oggi in Aula Giulio Cesare. In una nota la capogruppo del Pd, Valeria Baglio, spiega: “Un atto unitario dell’Assemblea capitolina, votato all’unanimità, per denunciare ogni forma di violenza, per esprimere sostegno e solidarietà, per ribadire l’impegno per l’affermazione dell’autodeterminazione delle donne, della democrazia, dei diritti civili, sociali, economici e culturali universali fondamentali per la convivenza, il benessere, la sicurezza e la pace”.
“La sera dell’8 marzo la facciata di Palazzo Senatorio in Campidoglio verrà illuminata di giallo, colore simbolo della campagna nazionale a favore delle donne afghane e iraniane promossa dall’Anci – prosegue Baglio -. Roma deve essere la capitale dei diritti, della solidarietà, della parità di genere. Abbiamo il dovere politico di promuovere iniziative di informazione e sensibilizzazione sui diritti negati nei confronti delle donnea, delle ragazze, delle bambine in Afghanistan e in Iran. Con la mozione approvata ci impegniamo anche a favorire l’istituzione di un tavolo ad hoc con i rappresentanti e le rappresentanti della politica e della società civile, con il coinvolgimento delle donne rifugiate afghane o testimoni del regime iraniano, per promuovere sul territorio di Roma iniziative condivise”.
“Ci impegneremo inoltre – chiarisce Baglio – a intitolare una strada della città alle donne vittime del terrorismo di stato o che hanno combattuto per la libertà e la democrazia e ad inoltrare l’atto approvato oggi in Aula alle ambasciate per chiedere la fine delle esecuzioni e alle camere, alla presidenza del consiglio e al parlamento europeo per inserire gli autori delle violenza nella lista dei terroristi internazionali. L’8 marzo diventa così l’occasione per ribadire il nostro impegno in Italia, in Europa e nel mondo a favore di una democrazia paritaria, senza più violenze e abusi di genere e per questo è necessario avviare un processo globale di tutela della libertà e dei diritti individuali della donna, soprattutto rivolto all’attuale situazione in Afghanistan e in Iran”, conclude.