Le zanzare ci faranno compagnia fino a Natale. È questa la previsione degli esperti – scrive oggi il dorso locale di Repubblica – visto che le temperature che si stanno registrando a Roma, specialmente nelle ore diurne, sono ancora troppo calde e fuori norma di diversi gradi: bisognerà aspettare ancora prima di poter parlare di autunno.
Nel week- end, per esempio, nella Capitale si registreranno 26 gradi. “Tra sabato e domenica – si legge sulle previsioni de iLMeteo. it – inizierà a gonfiarsi un promontorio di alta pressione di matrice africana alimentato da aria calda, innescata a sua volta da un vortice ciclonico che si formerà al largo delle coste portoghesi” . Si tratta “di una situazione tipicamente estiva, una di quelle che annunciano le tanto temute ondate di calore che negli ultimi anni stanno caratterizzando i mesi da maggio ad agosto”. Ovviamente, “essendo in pieno ottobre – dice Lorenzo Tedici, esperto de iLMeteo. it – non dobbiamo aspettarci 40 gradi: ma se ne registreranno pur sempre 26: 4 gradi sopra la media”.
Con questo caldo, si legge su Repubblica, le zanzare continuano a riprodursi e le uova a schiudersi. E le punture, anziché diminuire, ci sono ancora e le società che si occupano di disinfestazione vengono chiamate quotidianamente. Secondo Pierfilippo Cerretti, professore di Zoologia del dipartimento di Biologia e Biotecnologia della Sapienza, le condizioni meteorologiche che si stanno registrando ci dicono che ” continueremo ad avere zanzare ancora per un po’”, almeno fin quando ” non avremo un brusco calo di temperature ” al quale non sopravvivrà buona parte degli esemplari. ” Ormai da qualche anno vedere questi insetti anche a ottobre non è raro”, prosegue l’esperto. Ma la differenza, quest’anno, è che il mese si chiuderà con temperature massime ancora intorno ai 22/23 gradi: decisamente troppi per il periodo.
Tra gli esperti c’è chi ipotizza che le zanzare rimarranno a infastidire i romani almeno fino a dicembre, alcuni azzardano fino a Natale o anche oltre. Il dubbio è che dopo un’estate bollente e un autunno caldo arrivi un inverno schizofrenico, con temperature basse seguite da giornate con 20 gradi. In questo caso, spiega Francesca Manzia su Repubblica, responsabile del Centro di recupero fauna selvatica della Lipu, “non solo le zanzare tornerebbero al primo caldo, ma avremmo un grosso problema legato ad alcuni animali che vanno in letargo, in particolare ai rettili: con risvegli continui alcuni esemplari non avrebbero modo di ricostituire le energie sprecate durante i risvegli stessi”.
E potrebbero quindi facilmente “debilitarsi”, dice Manzia. O, peggio, non farcela a sopravvivere. Previsioni a parte, un dato di fatto c’è: ” Una stagione calda molto prolungata – dice ancora Cerretti – può cambiare significativamente gli equilibri della natura”. Ed è proprio quello che sta accadendo.