A università Cattolica di Roma 12 milioni per la ricerca

Bellantone, 'ma modello è a rischio, rimborsi inferiori a costi'

Oltre 1200 ricercatori, a cui si aggiungono 900 collaboratori di ricerca, e circa 12 milioni di finanziamenti per la ricerca per bandi competitivi nazionali ed internazionali solo nel 2018. Sono questi i numeri principali della facoltà di medicina dell’Università Cattolica di Roma esposti dal preside Rocco Bellantone durante la cerimonia di apertura dell’anno accademico.

“Sono state effettuate 100 nuove sperimentazioni profit – ha aggiunto Bellantone – sono stati effettuati oltre 370 progetti non profit, vengono prodotte più di 1500 pubblicazioni l’anno con quattro spin off e 17 brevetti attivi”.

A questi si aggiungono i dati sul policlinico Gemelli. “Una città della salute con cinquemila dipendenti capace di ricoverare e curare centomila pazienti ed offrire dieci milioni di prestazioni ambulatoriali l’anno con accesso libero, equo, solidale, universale e soprattutto gratuito – ha aggiunto il preside -. Il centro Nemo per adulti e bambini con malattie neuromuscolari progressive, il centro per la spina bifida, quello per le malattie rare, una imponente attività sulle malattie tumorali che con i suoi 40.000 ricoveri l’anno ne fanno il più grande ospedale oncologico italiano sempre ai primi tre posti per numeri e qualità nelle prime dieci neoplasie più frequenti nel nostro Paese”.

Il modello, ha sottolineato Bellantone, è però a rischio, soprattutto perchè in molti casi i rimborsi da parte della Regione sono inferiori ai costi sostenuti. “Non si va lontano se alle richieste del Gemelli di una copertura di costi per procedure di eccellenza si continuerà a rispondere che il soddisfacimento di queste comporterebbe una penalizzazione delle varie Villa Mariuccia con la loro fondamentale casistica di unghie incarnite”.

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