Tessera sanitaria alla mano in tanti si stanno recando negli ultimi giorni in farmacia per farsi stampare il Green pass, il certificato verde che dal 6 agosto sarà imprescindibile per una parte della vita sociale favorita anche dalle vacanze. Una vera e propria corsa partita dopo l’approvazione del decreto sull’obbligo del green pass per palestre e teatri, cinema e manifestazioni sportive e culturali, per ristoranti e bar al chiuso.
“Ormai stampiamo Green pass all’impazzata – spiega Andrea Cicconetti, presidente di Federfarma Roma – Alcune persone vengono con tessere sanitarie di tutta la famiglia e chiedono anche più copie. Ci siamo ridotti a copisteria, pur non essendolo”. Per i farmacisti romani “c’è un grosso problema”.
“Un conto è stampare 10 Green pass al giorno e un conto è che ne stampi 100-120. Siamo arrivati a stampare green pass per intere famiglie – sottolinea Cicconetti – . Tutto questo ha un costo sia in termini economici sia di tempo che viene sottratto a persone che stanno male e sono in fila per prendere medicine o magari per prendere l’ossigeno. La gratuità del Green Pass fa travisare il servizio e quindi ci vengono richieste anche 4 copie”.
Non sempre, inoltre, la procedura va a buon fine e il cittadino riesce a portare a casa il suo certificato. “Molti quando si presentano in farmacia con la tessera sanitaria non hanno nulla caricato sul loro fascicolo perché magari, ad esempio, è mancata la comunicazione sull’avvenuta guarigione – racconta Cicconetti – E quando spieghi che nel loro fascicolo non risulta ancor attivato il green pass alcuni veramente mettono a ferro e fuoco la farmacia, è successo”. Per il presidente di Federfarma Roma, “questa è una cosa inaccettabile” e attacca: “Noi siamo professionisti sul territorio, non ci possiamo ridurre a diventare copisterie per conto dello Stato, ma soprattutto se è mancata una comunicazione tra i vari uffici non possiamo essere noi responsabili e invece ce ne dobbiamo fare carico, bloccando un servizio farmaceutico per far capire che non siamo noi a dover risolvere il loro problema con il Green pass”.
Alcune farmacie, dovendo fare fronte all’improvvisa domanda di certificati, hanno dovuto mettere personale dedicato magari spostandolo da altre mansioni o assumendo unità in più. Ma non soltanto nella Capitale le farmacie sono state prese d’assalto per il certificato. In Puglia, spiegano, “siamo subissati dalle richieste di green pass e le notizie sull’ulteriore provvedimento governativo hanno accentuato ancor di più questa richiesta” ha spiegato nei giorni scorsi Francesco Fullone, presidente di Federfarma Puglia.
“Le farmacie – ha sottolineato – stanno rispondendo come sempre con il loro sostegno ai cittadini emettendo il pass e rispondendo a tutte le richieste che arrivano. Potremmo davvero chiederci, a questo punto, cosa sarebbe stata la gestione della pandemia senza l’aiuto delle farmacie. Credo che il riconoscimento del lavoro che stiamo facendo sia doveroso”. Ad arrivare al bancone delle farmacie per la stampa del certificato ci sono tanti ragazzi in partenza per le vacanze ma anche anziani che non hanno dimestichezza con internet, e che dunque non hanno attivato lo Spid, e persone che avevano già provato invano a scaricarlo in altri modi. “Mia madre non aveva ricevuto l’sms con il codice authcode e non avendo lo Spid non poteva scaricare il green pass in altri modi – racconta una cittadina – per fortuna siamo state in farmacia e lì ha potuto stamparlo. E’ un servizio davvero utile soprattutto per gli anziani soli e per chi non ha dimestichezza con le nuove tecnologie”. (di Chiara Acampora per Ansa)