Auto: lusso e grandeur a Ginevra

La sfida delle case automobilistiche passa dalle utilitarie e dai bassi consumi ai modelli di gamma più alta cosiddetta ’’Premium’’. In questa edizione del mitico Salone tante novità, ma altrettante contraddizioni

Un gran parlare di ambiente, ecologia, basse emissioni, alimentazioni alternative, bando del diesel, citycar sostenibili. Poi, girando per il Salone dell’Auto di Ginevra, aperto in questi giorni al pubblico, ciò che colpisce è la corsa al lusso e al gigantismo. Dove sono finite le utilitarie di una volta? Dove le auto per la famiglia? Dove la sobrietà dei consumi?

Tra tutte le Case è aperta la caccia al cliente più ricco, la sfida sulla fascia più ambita, quella dei modelli di gamma più alta, quelli di categoria “Premium” – come gli esperti di marketing la definiscono – capaci con piccoli numeri di garantire redditività.
Certo ogni industria mostra la sua vocazione ecologica esponendo le proprie dream e concept car, studi di veicoli futuribili, naturalmente elettrici o ad idrogeno, destinati ad un domani che ciascuno dice d’essere prossimo. Intanto, però si espongono supercar sportive, SUV e fuori strada, Land Cruiser di dimensioni spropositate, dotate tutte di massicci motori convenzionali (senza mai rinunciare al diesel), spesso ibridi, e perciò potenzialmente meno inquinanti, ma solo per essere capaci di esprimere potenze, grazie al mix combustione/elettrico, non raggiungibili diversamente.
Insomma, grazie all’ibrido si può avere più potenza a disposizione e accelerare e correre di più, cosicché consumi e emissioni restano sostanzialmente uguali, tanto più che la corsa al gigantismo e al lusso negli accessori e nei sistemi di servoassistenza, porta ad un aumento dei pesi e perciò dei consumi

Mai come quest’anno al Salone di Ginevra le contraddizioni del mondo dell’auto sono risultate più evidenti, divenendo emblematiche delle contraddizioni esplose nella società globalizzata. Fino a qualche anno fa era impossibile vedere esposta un’automobile che costasse cifre superiori al milione di Euro; oggi ce n’è più d’una, a sottolineare la crescita del divario tra uomo comune ed extraricco, che caratterizza la società del terzo millennio.

Spiccano così, tra le novità, la Lamborghini Huracan Performante spyder, accanto alla Mc Laren Senna, alla Bugatti Veyron, alla Ferrari V8 Special Series, tutte aggressive supersportive passate direttamente dalla pista alla strada e tutte abbondantemente sopra al milione di Euro.
Ma tutte le altre novità presenti al Salone non sono da meno, anche se si orientano sul versante del SUV, la tipologia di vetture che pare, oggi, riscuotere il maggior consenso del mercato. Su questo fronte si cimenta persino la tradizionalista Bentley – insieme con la Rolls Royce regina del lusso – che lancia la sua Bentayaga V8, un esemplare imponente, munito di un motore diesel da 4 litri e 435 cavalli, ma disponibile anche in versione ibrida, in omaggio all’ambiente. In questo caso i prezzi cominciano a scendere: siamo solo intorno ai 200mila Euro.

Decisamente meno care le altre novità, tutte – come si è detto – sempre nell’area SUV. Anzitutto la nuova BMV X4, con motorizzazioni diesel e benzina, rivolta alla clientela più sportiva, con la sua linea da coupé, nonostante la stazza; poi la SEAT Cupra Ateca, un SUV compatto da 300 cavalli a benzina e a trazione integrale.

Infine, l’unica novità del settore veramente orientata al verde, ma solo per chi può: si tratta della Jaguar I-Pace, un SUV elegantissimo, tutto elettrico, da 400 cavalli e oltre 400 chilometri di autonomia, con il quale la BMW, proprietaria del tradizionale marchio inglese, lancia la sfida alla Tesla sul suo terreno. Certo il prezzo (sarà probabilmente vicino ai 120mila Euro) non incoraggia.
Insomma, per chi vuole rispettare l’ambiente e non è uno sceicco arabo rimane la strada tecnologicamente poco avanzata e priva di grandi suggestioni, poco rappresentata al Salone, ma economicamente sempre valida, della anonima vettura a gpl o a metano.

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