Badanti: è tra i privati che si annida il sommerso

Kristina Tatenko, Presidente della Cooperativa Sant'Anna 1984 risponde alla ministra Bellanova: "da noi nessuno è invisibile"

“Non è accettabile far passare il concetto che tutte le cooperative, per il loro solo esistere, rappresentino meccanismi di sfruttamento”. La Presidente della Cooperativa Sant’Anna 1984, Kristina Tatenko, risponde alla Ministra delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova che, nel corso della conferenza stampa del governo per presentare il decreto rilancio, aveva puntato il dito contro le cooperative sottolineando che “da oggi quelli che sono stati brutalmente sfruttati nelle campagne o nelle false cooperative dove venivano date persone in prestito per lavorare nelle famiglie come badanti e come colf, non sono più invisibili”.

Il sommerso è fra i privati
“Le dichiarazioni della Ministra Bellanova – evidenzia la Tatenko – riguardano non solo colf e lavoratori agricoli ma si riferiscono anche alle badanti ed è importante sottolineare che rivolgersi a una cooperativa seria e professionale è esattamente l’opposto che sfruttare i lavoratori. Piuttosto è tra i privati che si annida il sommerso”.

Un risparmio infruttuoso
“Siamo consapevoli delle irregolarità che dominano il settore dell’assistenza per anziani: gli illeciti, lo sfruttamento di operatori e operatrici, il disconoscimento dei loro più basilari diritti professionali e personali, avvelenano il nostro ambiente a ogni livello. Questo – aggiunge – riguarda, infatti, sia alcune (e desideriamo porre enfasi su questa parola) cooperative che si occupano di somministrazione con scarsa o nulla serietà, sia le famiglie.
Nel nostro lavoro, in verità, incontriamo spesso privati che, pur di risparmiare pochissime centinaia di euro, preferiscono assumere in proprio e in nero le badanti, rinunciando all’enorme vantaggio offerto da una società di assistenza domiciliare”.

Di tutta l’erba un fascio
“Non parliamo a nome delle altre cooperative e non desideriamo assolutamente farlo, ma le parole della ministra che ha molto sbrigativamente fatto di tutta l’erba un fascio, ci hanno profondamente rammaricato e offeso. Riteniamo che nel corso della conferenza stampa sia stata favorita, con superficialità, l’associazione psicologica e mediatica tra ‘badanti’ e ‘caporalato’”.

Gli invisibili
“Per noi non esistono invisibili. I nostri assistiti, attuali e passati, conoscono la nostra politica di assunzione e sanno che operiamo nel rispetto totale dei diritti dei dipendenti e che prendiamo a cuore la loro crescita professionale, offrendo un ambiente di lavoro in cui possono confrontarsi nel lungo periodo con sfide sempre nuove. Lavorare non significa solo essere regolarmente contrattualizzati ma anche rifiutare una vita fatta di lavori saltuari che non favoriscono la piena qualificazione della persona. Non condividiamo, quindi, le generalizzazioni sensazionalistiche della ministra e, per quanto ci riguarda, ne prendiamo fermamente le distanze”.

Condividiamo l’operato del Governo ma…
“La Presidente di Sant’Anna 1984 si dice rassicurata dal fatto “che lo Stato sia dunque, da adesso, ‘più forte del caporalato’”, sottolineando che “sembra una notizia straordinaria e, per questo, condividiamo l’operato del governo”. Ma – ribadisce ancora una volta – “che si voglia far passare il concetto che tutte le cooperative, indistintamente e per il loro solo esistere rappresentino meccanismi di sfruttamento, non è assolutamente condivisibile e giustificabile”.

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