Caprera Roma: nuovo bistrot con cucina giudaico-romanesca

Caprera Roma serve piatti quasi scomparsi dalla ristorazione laziale. È aperto 7 giorni su 7 dalla mattina alla notte

fettuccine burro e alici

Siamo andati alla ricerca della gastronomia romana, quella di una volta e abbiamo scoperto una novità interessante.

Da qualche settimana ha aperto Caprera Roma, un bistrot che serve piatti della cultura giudaico-romanesca quasi dimenticati. Si trova nel quartiere Trieste, in Piazza Caprera, un piccolo gioiello dell’architettura Liberty.

Ogni anno Roma accoglie milioni di turisti attratti dalle sue infinite bellezze. Ma il turismo di massa, fenomeno favorevole per l’economia della capitale, può avere risvolti negativi.

Italia è da sempre sinonimo di buon cibo e la ristorazione trova, con la figura del turista, “pane” per i suoi denti. La forte richiesta di pizza e spaghetti, simboli della cucina italiana, ha portato alla perdita della reale cucina tradizionale, con un conseguente calo di qualità.

Le vere osterie romane spariscono per lasciare il posto ad un modello di ristorazione più anonima e meno autentica. Il centro storico è invaso da locali che servono piatti italiani ma, molto lontani dalle ricette originali Però ai turisti piacciono molto…! In questo degrado culinario, per fortuna, c’è ancora qualche ristoratore legato alla vera cucina italiana.

Caprera Roma, nuovo esemplare nel panorama ristorativo romano, nasce con l’obiettivo di riscoprire le specialità culinarie della tradizione del Lazio.

Ogni regione d’Italia porta con sé una lunga storia e un excursus gastronomico che ha subito le influenze di popoli da tutto il mondo. Esistono pietanze che risalgono a centinaia di anni fa, nella maggior parte dei casi nate in condizioni di povertà. La cucina regionale è semplice, gustosa e “sana”.

Nel menù di Caprera Roma si leggono piatti come le uova in trippa alla romana (uova strapazzate condite con salsa di pomodoro che assumono l’aspetto della trippa al sugo), la pappa al pomodoro, le fettuccine all’uovo burro alici e maggiorana, il baccalà mantecato e le polpette al sugo della nonna (e quando si dice nonna… è sempre una garanzia!!).

Ma non immaginatevi la trattoria romana con le tovaglie a quadretti e le sedie in paglia e legno. Di legno, nell’arredamento ce n’è, ma ha tutto un altro ruolo. Il design degli interni prende ispirazione dai bistrot parigini: piccoli tavoli tondi, grandi vetrate, ferro battuto e specchi fumé. L’ambiente è caldo e accogliente e la cucina è aperta tutto il giorno. Caprera Roma apre alle 7 della mattina e chiude alle 2 della notte tutti i giorni della settimana. La scelta di essere sempre aperti nasce dal desiderio uscire dai canoni del classico ristorante e offrire al cliente un rifugio senza limiti di orario. Dalla colazione al dopo cena. La pasticceria è tutta rigorosamente fatta in casa e ogni mattina vengono sfornati dolci e biscotti caldi. Anche la pinsa (focaccia salata con origini che risalgono all’antica Roma) è fatta in casa e lasciata lievitare per tantissime ore. È la lunga lievitazione che la rende soffice dentro, croccante fuori ed estremamente digeribile.
Particolare importanza è data all’aperitivo a cui si rende omaggio con un grande bancone al centro del locale. Alle spalle del barman c’è una parete fitta di bottiglie dei migliori distillati pronti per animare l’happy hour.

Caprera Roma non si ferma mai e le sue porte sono sempre aperte. Per fare un salto veloce o un pasto in tranquillità ogni momento è quello giusto.

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014