Il percorso di Filippo La Mantia, cuoco siciliano dal successo internazionale, inizia a Palermo più di vent’anni fa.
Dopo una brillante esperienza trascorsa a Roma a capo della cucina dell’Hotel Majestic, oggi chef La Mantia si afferma prima a Milano con il ristorante che porta il suo nome in Piazza Risorgimento, poi (da pochi mesi) a Venezia in una location d’eccezione. Precisamente sull’esclusiva Isola di San Giorgio Maggiore. Il San Giorgio Caffè, unico punto di ristoro sulla piccola isola veneziana, ha inaugurato in primavera e, per il suo debutto nel panorama gastronomico, ha scelto Filippo La Mantia come excutive chef del bistrot-caffetteria.
Ma il locale veneziano non è l’unica novità per lo chef siciliano: è recente la notizia del suo ingresso nel mondo dell’arte.
La Pinacoteca di Brera, celeberrimo museo meneghino, gli ha affidato da poco le redini del neonato Caffè Fernanda.
Dopo l’esperienza nel mondo dell’hotellerie romana anche La Mantia si dedica al binomio di successo arte-cucina come molti suoi colleghi. Tra gli chef italiani più noti che hanno scelto di cucinare all’interno di un museo ci sono Antonello Colonna al Palazzo delle Esposizioni di Roma ed Enrico Bartolini al Museo Mudec di Milano.
Nonostante il successo, che lo ha reso noto anche oltre i confini italiani, La Mantia si distacca dal trend attuale della cucina “stellata” e sceglie un tipo di cucina glamour, semplice, personalizzata, unica e coerente in tutte le tappe della sua carriera. Che si tratti di un museo a Milano o di hotel a Roma, nei suoi piatti si respira e si assapora la sua terra, la Sicilia.
Con un trascorso frastagliato che lo vede foto reporter fino ai quarant’anni e poi inaspettatamente cuoco, La Mantia si dimostra sempre predisposto al cambiamento e alla novità. In un viaggio continuo dove le origini e le tradizioni della sua amata isola non lo abbandonano mai.
Ricette come la caponata e l’arancino o ingredienti come la ricotta e il limone, rappresentano il suo segno distintivo, l’elemento che lo differenzia nel mare magnum della ristorazione. I locali che portano la sua firma non sono solo ristoranti ma punti di ritrovo, salotti mondani dove i clienti con la sua presenza si sentono sempre a casa, in qualsiasi città si trovino.