Coltivare a gravità zero è la Missione della Nasa

La Nasa ha lanciato un concorso per la creazione di un orto verticale a gravità zero. L'idea migliore sarà sperimentata durante la missione su Marte.

Coltivare a gravità zero

Da anni il tema dell’alimentazione degli astronauti nello spazio è oggetto di studi della NASA come di altre agenzie spaziali del mondo.

L’ultima sfida dell’ente americano è l’invenzione di un orto autonomo per coltivare in condizioni di gravità zero. Per realizzare la difficile missione la NASA ha indetto un concorso negli USA rivolto a professionisti e studenti esperti in biologia.

Le proposte, che verranno presentate a febbraio 2020, saranno attentamente studiate da un team di esperti e le idee migliori accederanno alle “qualificazioni finali”. Sarà poi creato un prototipo del progetto vincitore volto ad una sperimentazione totalmente finanziata dalla NASA.

Non si tratta di una novità bensì di un’evoluzione, poiché già dagli anni 80 le agenzie russe coltivano vari tipi di ortaggi al fuori dal pianeta terra. Anche gli americani sono riusciti a far crescere un tipo di lattuga sulla ISS (Stazione Spaziale Internazionale), ma questa volta la missione si fa ancora più complessa. A novembre 2019 verrà sperimentata la crescita del primo frutto grazie a processi già testati e l’apripista sarà… un peperoncino.

Ma la NASA vuole richiamare l’attenzione su un nuovo progetto che andrà ancora più lontano:la realizzazione di un orto a bordo autosufficiente, che attraverso un sistema di irrigazione automatico garantisca ai coraggiosi astronauti di assumere tutti i nutrienti necessari durante le spedizioni a lungo termine.

Oggetto degli studi sull’alimentazione sono soprattutto frutti ricchi di vitamine con proprietà organiche idonee alla situazione di gravità zero, quindi velocità nella  riproduzione e resistenza. Anche il gusto è importante: a sentire il parere degli astronauti, la mancanza di sapori a bordo è molto sofferta.

In vista del viaggio su Marte previsto per il 2033, che durerà circa tre anni, è necessario per ragioni di salute quanto psicologiche, che l’equipaggio ingerisca alimenti sempre diversi sia nei nutrienti che nei sapori. Inoltre i cibi confezionati che solitamente vengono spediti  nello spazio, come se fosse una cambusa, rischiano di deteriorarsi nelle spedizioni più lunghe. A 50 anni dall’arrivo dell’uomo sulla luna la NASA punta a Marte. E per farlo bisogna armarsi di tutti gli strumenti necessari al benessere totale degli astronauti.

Anche un piccolo orto da “curare” e dal quale “raccogliere” può rivelarsi estremamente positivo per la psicologia quotidiana degli uomini in volo nello spazio. Quasi un cordone ombelicale che permette di riportare gli astronauti alle piccolissime cose del “nostro” mondo.

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014