I timori di contagiare i parenti ma anche l’aumento vertiginoso dei casi ha fatto impennare nei giorni a ridosso di Natale le prenotazioni di tamponi rapidi nelle farmacie. Settecentomila al giorno nelle 14mila farmacie che aderiscono alla campagna su tutto il territorio, calcola Federfarma, con un incremento del 20% rispetto al periodo precedente alle festività. “Questi numeri sono dovuti al senso di responsabilità delle persone. Chi fa il test vuole esser sicuro di non aver preso il Covid e di non contagiare gli altri. Le farmacie stanno reggendo benissimo alla richiesta, non ci sono criticità”, commenta Marco Cossolo, presidente di Federfarma. Il governatore del Veneto Luca Zaia proprio oggi ha lanciato un appello alle farmacie affinché restino aperte di domenica per consentire “un servizio in più alla popolazione”. Ma in realtà già prima delle feste una circolare di Federfarma ai suoi associati invitava alle aperture domenicali, anche solo per il servizio dei tamponi. In Lombardia la task force tamponi istituita dall’assessore Letizia Moratti sta provvedendo alle prime iniziative urgenti per l’ampliamento del numero dei punti tampone. Da mercoledì 29 dicembre sarà attivo un nuovo centro tamponi massivo a Gallarate (Va), mentre sono state aggiunte 8 nuove linee tampone presso il centro di Trenno a Milano ed è in fase di allestimento un nuovo centro tamponi alla Fiera Milano City che sarà attivo nei prossimi giorni.
Intanto in alcune regioni si sono registrate lunghe code per fare i test. “Bisogna avere tanta pazienza – ha commentato il generale Figliuolo – spesso i cittadini fanno file e file ai Black Friday per acquistare il capo griffato… Giusta la critica, però c’è gente che da due anni tira tutti i giorni, se si è preso un po’ di pausa anche il commissario se ne fa una ragione”. Nel mentre a Palermo, il traffico si è particolarmente intensificato da due giorni a questa parte intorno alla Fiera del Mediterraneo per le auto in fila davanti all’hub. In città, prese d’assalto anche le farmacie, con attese che durano fino a quattro ore. Stessa situazione nella Bergamasca, dove le persone stanno in coda per ore, specie in alcuni centri come Dalmine e Treviglio. Insieme con i tamponi della ‘linea scuola’, sono stati numerosi quelli prenotati direttamente dai medici di base e dai pediatri per pazienti sintomatici, oppure per le persone chiamate da Ats e Asst per verificare la negativizzazione. A Treviglio si sono presentati anche cittadini dal Milanese e dal Cremasco. E proprio l’Asst annuncia ritardi sugli esiti: “Il maxi afflusso si ripercuote sulla fase analitica, con ritardi nella refertazione perchè gli strumenti a disposizione dell’Asst, che lavorano 24 ore su 24, non sono sufficienti a coprire i tempi ordinari di 48 ore. File pure per i tamponi a pagamento nelle farmacie della Bergamasca, dove si registrano aumenti dei prezzi dei test e il quasi esaurimento delle mascherine Ffp2. A Vasto oggi è allarme positivi: ben 430 test antigenici eseguiti nelle farmacie hanno avuto esito positivo.
La direzione della Asl, che parla di numero esorbitante, e impone una modalità di gestione diversa da quella adottata finora, ha codificato in urgenza una procedura che possa garantire e validare l’accertamento. Chi in questi giorni si è sottoposto a un tampone antigenico, in farmacia o nei laboratori autorizzati, può presentarsi con prescrizione del proprio medico e senza prenotazione ai drive-in per un test molecolare di conferma. A Roma è sceso in campo anche l’Istituto dermopatico dell’Immacolata (Idi) che da domani affianca i servizi drive-in in regime di convenzione con il Servizio sanitario regionale. Il nuovo servizio, su prenotazione e a pagamento è disponibile di pomeriggio dalle 14.00 alle 17.00 dal lunedì al venerdì e dalle ore 9.00 alle 12.00 il sabato.