In Italia la crescita della curva dei casi positivi sta frenando da dieci giorni sia a livello nazionale sia a livello regionale, mentre c’è una grande crescita nella provincia autonoma di Bolzano, dove la copertura vaccinale è la più bassa in Italia. Si tratta di una tendenza, comunque, da confermare con i dati dei prossimi giorni a causa di un’inversione di tendenza negli ultimi due. Gli ingressi giornalieri nelle terapie intensive stanno aumentando in modo lineare, mentre debole è la crescita dell’analoga curva dei decessi. Le situazioni peggiori per l’occupazione negli ospedali sono nella provincia autonoma di Bolzano, in Friuli Venezia Giulia e nelle Marche. Lo indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
“A livello nazionale, l’analisi alle differenze percentuali settimanali della sequenza della percentuale dei positivi ai test molecolari mostra che è in atto da 10 giorni circa una frenata della crescita. La situazione – osserva – è qualitativamente quasi identica per l’incidenza dei positivi totali, che però negli ultimi due giorni vede un’inversione di tendenza. I dati dei prossimi giorni saranno utili a confermare l’inversione, come sta accadendo anche in altri Stati europei, come ad esempio l’Ucraina”. La curva degli ingressi giornalieri in terapia intensiva cresce in modo lineare da circa tre settimane e, prosegue il matematico, si osserva un trend di crescita anche per i decessi giornalieri, ma l’aumento è quantitativamente molto basso. A livello regionale frena la crescita la curva dell’incidenza dei positivi totali in 15 regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto). In Veneto, Marche, Piemonte, Sicilia e Umbria, rileva Sebastiani, “ci sono segni di inversione di tendenza negli ultimi due giorni”.