L’occupazione dei posti letto ospedalieri di pazienti positivi al Covid in Italia inizia a diminuire ed è questo l’indizio più chiaro che fa pensare che la circolazione del Sars-CoV-2 nel nostro Paese “sia realmente in decrescita”. In base all’ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore di Sanità le aree mediche non critiche sono scese al 13,7% dal 14,8% e le rianimazioni al 3,1% dal 3,2%.
“Preoccupante”, invece, afferma Cesare Cislaghi, già presidente della Società italiana di epidemiologia, rimane “la crescita del numero dei decessi di soggetti positivi cui corrisponde anche la crescita della letalità valutata sia a due, a tre, a quattro settimane dalla diagnosi”.
“Se si confermerà questa crescita della mortalità dei positivi – dice Cislaghi nel suo ultimo report basto sui dati del bollettino del ministero della Salute del 23 dicembre scorso – sarà assolutamente necessario approfondire la situazione capendo quanto sia ora il ruolo determinante dell’infezione virale sui decessi. Non sembra che vi sia un generale peggioramento degli esiti dei contagi ma potrebbe essere che l’infezione virale faccia peggiorare le patologie stagionali ora più frequenti, ed in particolare le patologie da virus influenzale”. Sul fronte dei nuovi casi, le frequenze pubblicate indicano una decrescita delle diagnosi registrate di positività anche se il numero di positivi segue il numero di tamponi effettuati, che fa pensare che “ci sia un serbatoio maggiore di casi rispetto a quelli registrati”, ma con una percentuale in discesa dei tamponi con esito positivo .
Il bollettino diffuso venerdì scorso, 23 dicembre, dal ministero della Salute ha registrato 137.599 nuovi contagi nella settimana 16-22 dicembre con una variazione di -21,2% rispetto alla settimana precedente (174.652) e 798 deceduti con una variazione di +11% rispetto alla settimana precedente (719). Nell’ultima settimana la percentuale di reinfezioni Covid-19 è del 21,3%, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente (20,9%), come emerge dall’ultimo Report esteso dell’Istituto superiore di Sanità. Per il Capodanno Cislaghi richiama al senso di responabilità: “Non è disonorevole usare la mascherina quando serve”, dice. Da parte sua l’infettivologo Matteo Bassetti, coordinatore Diar Malattie Infettive di Alisa, l’azienda sanitaria della Liguria, parla di un virus “in picchiata” e quest’anno “in minoranza rispetto a tutte le altre infezioni respiratorie”.