Covid, Draghi: scuola fondamentale per democrazia, va protetta

Scuola, la Dad crea disuguaglianze. Gran parte problemi dipende dal fatto che ci sono non vaccinati. Invito gli italiani a vaccinarsi. Chi ha più di 50 anni corre più rischi

“La scuola è fondamentale per la democrazia, va tutelata, protetta non abbandonata. Oggi è ricominciato l’anno scolastico, ringrazio il ministro Bianchi, gli amministratori locali, i presidi, gli insegnanti per gli sforzi fatti oggi e nei prossimi mesi”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante una conferenza stampa per spiegare le nuove misure anti Covid.

“Non dobbiamo ma perdere di vista una costatazione, gran parte dei problemi che abbiamo oggi dipende dal fatto che ci sono dei non vaccinati. Quindi c’è l’ennesimo invito a tutti gli italiani che non si sono vaccinati  a farlo, anche con la terza dose”.

“Probabilmente ci sarà un aumento delle classi in Dad nelle prossime settimane, ma quello che dobbiamo respingere è un ricorso generalizzato alla didattica a distanza. Il governo ha la priorita’ che la scuola stia aperta in presenza: basta vedere gli effetti di disuguaglianza tra studenti, scolari della Dad lo scorso anno per convincersi che questo sistema scolastico che puo’ essere necessario in caso di emergenze drammatiche provoca disuguaglianze destinate a restare tra chi ci sta di piu’ e di meno, tra nord e sud e che si riflettono su tutta la vita lavorativa” ha detto il premier sottolineando che “esistono stime di perdita di reddito di chi e’ costretto ad avere un grado di istruzione inferiore”.

Vaccini: “Non dobbiamo perdere di vista una costatazione: gran parte dei problemi che abbiamo oggi dipende dal fatto che ci sono dei non vaccinati. Quindi c’è l’ennesimo invito a tutti gli italiani che non si sono vaccinati  a farlo, anche con la terza dose”, è l’invito del premier. L’obbligo dei vaccini per gli over 50 “lo abbiamo fatto sulla base dei dati, essenzialmente, che ci dicono che chi ha più di 50 anni corre maggiori rischi, le terapie intensive sono occupate per i due terzi dai non vaccinati”.

L’obiettivo del governo è arginare il più possibile la nuova ondata del virus, un vero e proprio tsunami che nelle ultime due settimane ha fatto impennare i contagi legati soprattutto alla variante Omicron. Il decreto legge con la nuova stretta che prevede l’obbligo vaccinale ma solo per gli over 50 (e soltanto fino al 15 giugno), soluzioni diverse studiate per la scuola e l’uso del Green Pass per accedere a tutti i servizi alla persona, è stato approvato dal consiglio dei ministri all’unanimità.

Ma l’incontro con la stampa poteva essere anche un’occasione per tornare a parlare di Quirinale, dopo le dichiarazioni fatte prima di Natale. Ma il premier ha subito stoppato i giornalisti: “Una postilla, non rispondo a domande sui futuri sviluppi, sul Quirinale e altro”, ha detto.

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