Covid, in autunno i risultati degli studi sui vaccini per i bimbi under-11

Al momento l'unico vaccino autorizzato dai 12 anni in su è quello Pfizer, ma "è in fase di valutazione anche il vaccino Moderna, per il quale è stata avviata la procedura", ha spiegato il presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, in audizione alla commissione Sanità del Senato

“Sono in corso studi su vaccini anti-Covid a mRna per la fascia dei più giovani sotto gli 11 anni di età e penso che in Autunno potremo avere i primi risultati, con la possibilità di adottare un vaccino anche per questa fascia più giovane”. Lo ha sottolineato il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, in audizione alla commissione Sanità del Senato.

Importante vaccinare i più piccoli per frenare la circolazione del virus

Al momento, ha ricordato, l’unico vaccino autorizzato dai 12 anni in su è quello Pfizer, ma “è in fase di valutazione anche il vaccino Moderna, per il quale è stata avviata la procedura”. Anche se nei minori “si sono evidenziate manifestazioni cliniche da Covid più limitate, tuttavia è importante vaccinare questa fascia – ha spiegato Brusaferro – poichè abbiamo comunque evidenze di soggetti che possono avere malattia grave e long-Covid. Vaccinando i più giovani, inoltre, si frena la circolazione del virus”.

Salvaguardare la socialità dei più giovani

Ma c’è anche un altro aspetto da considerare, ovvero l’impatto della pandemia sulla vita sociale dei giovani che verrebbe ridotto proprio grazie alla vaccinazione : “Va infatti considerato – ha spiegato il presidente Iss – l’impatto ed il peso di misure restrittive legate alla pandemia come ad esempio la didattica a distanza. È cioè importante, per questa fascia, salvaguardare anche i momenti sociali e formativi e tenere conto dell’impatto globale sulla salute”. Dunque, ad oggi, ha sottolineato, “il rapporto benefici-rischi della vaccinazione per la fascia 12-19 anni è considerato positivo”.

Quanto ad alcuni episodi segnalati nei più giovani di miocarditi post-vaccinazione, “si tratta di eventi lievi o moderati che vengono monitorati e sono sotto osservazione da parte del comitato di farmacovigilanza Prac dell’Agenzia europea dei medicinali Ema, che – ha concluso Brusaferro – ha chiesto alle aziende produttrici un approfondimento in merito”.

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