Covid: l’allarme di Gimbe, oltre 15 milioni di fragili senza vaccino a rischio malattia grave

Infine la Fondazione rileva che nonostante i ripetuti allarmi, la sottovariante Centaurus "non prende il sopravvento su Omicron 5"

Aumentano le persone a rischio di malattia grave: nella fascia di popolazione suscettibile (over 60 e fragili) al 31 agosto se ne contano ben 15,2 milioni senza quarta dose, oltre a 892 mila non vaccinati, 1,88 milioni senza terza dose. Lo rileva il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, commentando i dati del monitoraggio indipendente.

Il vaccino attuale, secondo le evidenze scientifiche, dice, “rimane un’arma eccellente nel prevenire la malattia grave”, e fragili e over 60 “accelerino la 4/a dose senza rischiare in questi giorni, prima del prossimo arrivo dei vaccini aggiornati”.

In merito alla campagna di vaccinazione in generale, alla prima mattinata del 31 agosto, rileva Gimbe nel suo monitoraggio indipendente, ferme le percentuali di chi ha ricevuto almeno una dose di vaccino (88,2% della platea) e di chi ha completato il ciclo vaccinale (86,7% della platea).

In totale i non vaccinati sono 6,82 milioni di cui 1,25 milioni di guariti protetti solo temporaneamente e 5,57 milioni attualmente vaccinabili, pari al 9,7% della platea (dal 6,9% del Lazio al 13,5% della Valle D’Aosta); 7,61 milioni di persone non hanno ancora ricevuto la terza dose, di cui 2,46 milioni di guariti che non possono riceverla nell’immediato. Per le quarte dosi ne sono state somministrate solo 2,26 milioni. Nella fascia 5-11 anni, al 31 agosto sono state somministrate 2.596.493 dosi di cui 1.403.063 hanno ricevuto almeno 1 dose di vaccino (di questi 1.283.055 hanno completato il ciclo vaccinale), con un tasso di copertura nazionale al 38,4% con nette differenze regionali: dal 21% della Provincia Autonoma di Bolzano al 53,9% della Puglia.

Infine la Fondazione rileva che nonostante i ripetuti allarmi, la sottovariante Centaurus “non prende il sopravvento su Omicron 5”. Cartabellotta sottolinea poi che “Centaurus sta circolando da tre mesi senza prendere il sopravvento su Omicron 5 e l’European Centre for Disease Control and Prevention la classifica come ‘variante di interesse’ e non ‘di preoccupazione’: è in grado di eludere la risposta immunitaria, ma non ci sono evidenze di una sua maggiore trasmissibilità o gravità clinica”.

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