Covid: Lazio in giallo, le nuove regole dal 10 gennaio

Anche Lombardia, Piemonte, Lazio e Sicilia diventano gialle. L’obbligo di mascherina è valido in tutta Italia all’aperto. Dal 10 gennaio fino alla cessazione dello stato di emergenza, si amplia invece l’uso del green pass rafforzato in alcune attività

L’Italia cambia ancora la mappa dei colori con Lombardia, Piemonte, Lazio e Sicilia che da oggi sono in zona gialla dopo l’ordinanza firmata nei giorni scorsi dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Salgono così a undici le Regioni che hanno cambiato colore. In fascia gialla c’erano già Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Bolzano, Trento e Veneto. Non è prevista, però, alcuna nuova regola in quanto, in base all’ultimo decreto licenziato dal consiglio dei ministri, l’obbligo di mascherina è valido in tutta Italia all’aperto e naturalmente al chiuso. All’interno di bar e ristoranti è sufficiente esibire il green pass rafforzato (anche per il solo consumo al banco), non sono più valide quindi tutte le norme precedenti che prevedevano un limite di commensali al tavolo.

Ieri record di percentuale tamponi-positivi (21,9) con 61.046 nuovi casi su 278.654 test effettuati. Si registrano 133 vittime. Gli attualmente positivi sono 1.070.537. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 1.319. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 11.756. I dimessi/guariti sono 12.164, per un totale di 5.087.297 dall’inizio dell’epidemia. A livello territoriale, le Regioni con il maggior incremento di contagi sono Lombardia (10.425), l’Emilia Romagna (9.090), e il Lazio (7.993).

Dal 10 gennaio fino alla cessazione dello stato di emergenza, si amplia invece l’uso del green pass rafforzato alle seguenti attività: alberghi e strutture ricettive; feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose; sagre e fiere; centri congressi; servizi di ristorazione all’aperto; impianti di risalita con finalità turistico-commerciale anche se ubicati in comprensori sciistici; piscine, centri natatori, sport di squadra e centri benessere anche all’aperto; centro culturali, centro sociali e ricreativi per le attività all’aperto. Inoltre il green pass rafforzato è necessario per l’accesso e l’utilizzo dei mezzi di trasporto compreso il trasporto pubblico locale o regionale.

Il decreto prevede che la quarantena precauzionale non si applica a coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al Covid-19 nei 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale primario o dalla guarigione nonché dopo la somministrazione della dose di richiamo. Fino al decimo giorno successivo all’ultima esposizione al caso, ai suddetti soggetti è fatto obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 e di effettuare – solo qualora sintomatici – un test antigenico rapido o molecolare al quinto giorno successivo all’ultima esposizione al caso. Infine, si prevede che la cessazione della quarantena o dell’auto-sorveglianza sopradescritta consegua all’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare, effettuato anche presso centri privati; in tale ultimo caso la trasmissione all’Asl del referto a esito negativo, con modalità anche elettroniche, determina la cessazione di quarantena o del periodo di auto-sorveglianza. Il decreto prevede che le capienze saranno consentite al massimo al 50 per cento per gli impianti all’aperto e al 35 per cento per gli impianti al chiuso.

 

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