Hub vaccinali nelle scuole per accelerare la campagna di immunizzazione degli studenti. La proposta del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, convince le Regioni che però non trovano un fronte compatto sul tema della didattica a distanza. Le più “oltranziste”, in primis la Campania di Vincenzo De Luca (sconfessata dal Tar dopo l’ordinanza che disponeva lo slittamento per l’apertura delle scuole), spingono per firmare un documento indirizzato al governo per rivedere i criteri e le competenze sulle ordinanze che dispongono la sospensione delle lezioni in presenza nelle scuole. Quelle meno intransigenti, guidate dalla Puglia di Michele Emiliano, rimandano ogni decisione alla prossima Conferenza delle Regioni. Non è stata presa – spiega in serata Emiliano in una nota – “alcuna decisione, né approvato alcun documento sulla ripresa dell’attività didattica nelle scuole o sui criteri delle ordinanze”.
“Sono stati affrontati nell’ambito di una discussione generale diversi temi legati all’esigenza di rendere più efficace la collaborazione fra il Governo e le Regioni – aggiunge Emiliano – e ciascuno ha potuto liberamente esprimere il proprio pensiero rispetto a diversi aspetti che caratterizzano tale rapporto. Ma non è stata tratta alcuna conclusione”. Il documento al vaglio dei governatori avrebbe l’obiettivo di chiedere a palazzo Chigi di non limitare esclusivamente alle zone rosse la possibilità delle Regioni di emanare ordinanze sulla Dad. Una richiesta quanto mai attuale osservando quanto sta accadendo in Sicilia, dove la task force regionale ha dato il via libera alla riapertura delle scuole da domani (dopo tre giorni di rinvio), trovando però il secco ‘no’ di molti sindaci che autonomamente hanno deciso di mantenere le chiusure, almeno fino a lunedì. Sono molte, intanto, le città alle prese con la mancanza di professori e personale scolastico. Nel Lazio, il 30%-40% degli istituti fa orario ridotto per la mancanza di docenti, così come succede a Bologna per le scuole dell’infanzia. Situazione simile in Toscana dove la maggiore mancanza riguarda il personale del ciclo primario, in particolare maestre.
E intanto la commissione Affari Costituzionali ha approvato un ordine del giorno, a firma M5S, per esentare gli studenti dall’obbligo di Green pass sui mezzi pubblici. In attesa di un tavolo di confronto, a tenere banco oggi è l’accelerazione della campagna vaccinale tra i più piccoli. E così, dalla Puglia alla Campania, si moltiplicano le iniziative per creare punti vaccinali negli istituti scolastici. “Siamo assolutamente d’accordo – le parole del presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli -. Ma non bisogna dimenticare di coinvolgere anche la rete dei pediatri, il cui consiglio per le famiglie è molto importante. Ricordo che quando eravamo piccoli, i vaccini, che all’epoca erano obbligatori, si facevano a scuola. Si tratterebbe di riprendere una buona vecchia abitudine”. E oggi, dopo la Puglia, anche in Campania ha debuttato un altro hub in una scuola, l’elementare ‘Piscicelli’ di Napoli, dove tanti bambini hanno fatto la fila per il vaccino. Un’iniziativa che in Campania – puntualizza l’assessore all’Istruzione, Lucia Fortini -, è partita già dal 16 dicembre, cioè da quando si è aperta la finestra per le vaccinazioni per la fascia di età 5-11 anni. Ma sono molte le Regioni che si dicono pronte ad allestire i centri vaccinali, come il Piemonte e la Toscana, mentre in Umbria – nella zona del Trasimeno – i bambini che ne faranno richiesta potranno già essere vaccinati a scuola da martedì 18 gennaio. In Abruzzo, una scuola di Castiglione Messer Marino ha invece cominciato questa mattina. (di Domenico Palesse per Ansa)