Covid/scuole: contagi in crescita, ma in classe nessun limite, solo precauzioni

Per la direttrice dell'ufficio scolastico regionale, Sabatini, al momento non ci sono restrizioni, ma si devono adottare i comportamenti già previsti due anni fa

Riparte l’anno scolastico, ma con questo anche una domanda: cosa fare di fronte a possibili casi di Covid? Risponde Annapaola Sabatini, direttore dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio, interpellata da ‘’Il Messaggero’’. «La scuola è tornata al periodo prepandemico ma quello che tutti noi abbiamo vissuto, di brutto e indimenticabile, deve averci insegnato delle modalità comportamentali comunque da seguire nel più ampio rispetto dell’altro».

I casi tornano a palesarsi e con questi la preoccupazione di molti genitori. Attualmente, con la campanella che tornerà a suonare già da oggi in molti istituti – il calendario regionale fissa in rientro al 15 settembre, ma molte scuole in virtù dell’autonomia anticipano il rientro come di consueto – non ci sono misure perché di fatto siamo ormai fuori dall’emergenza da diversi mesi.

Tuttavia, il numero uno dell’Ufficio scolastico regionale inviata gli studenti, le famiglie e i docenti a seguire dei comportamenti che proprio l’emergenza sanitaria ci ha fatto (ri)scoprire. «E questo perché corrispondono a delle modalità igieniche – prosegue la Sabatini – che in luoghi di comunità, come appunto la scuola, rendono la vita collettiva più sicura per tutti e non solo per il Covid».

Da chiarire fin da subito è il comportamento di fronte a un positivo: «Lo studente o l’insegnante resta a casa, ma questo non comporta l’isolamento per i suoi contatti, la gestione attualmente ci dice di fare ciò che si fa di fronte a un’influenza». Quindi nessun isolamento, neanche precauzionale per chi è stato a contatto con un positivo. Significherebbe maturare dei giorni di assenza ingiustificati.

Detto ciò, «L’emergenza che abbiamo vissuto deve essere vista an che come un’opportunità, la memoria insegna non solo da un punto di vista storico ma anche sotto il fronte sanitario», aggiunge la direttrice dell’Usr Lazio.

Nella prassi quotidiana dunque, anche nelle scuole materne, elementari e medie, «è bene evitare situazioni di promiscuità, lavarsi spesso le mani, evitare di passarsi o scambiarsi oggetti personali come le penne o i bicchieri – analizza ancora la Sabatini – non tossirsi o starnutirsi in faccia ma coprirsi il volto, al di là del fatto che possono essere dei casi Covid, l’attenzione che abbiamo imparato ad avere e a seguire nei comportamenti è utile per molte altre infezioni, come le malattie esantematiche ad esempio».

Anche sul fronte delle mascherine è decaduto l’obbligo ma la scelta è soggettiva: «pensiamo ai tanti ragazzi che purtroppo ci sono, con malattie autoimmuni o che rientrano in classe dopo un intervento o che hanno dovuto affrontare terapie antitumorali e per questo hanno visto indebolirsi le difese immunitarie. Questi soggetti indossano la mascherina a prescindere dal Covid».

Poi un invito al personale: ovvero quello di arieggiare gli ambienti, garantire un livello di pulizia e igiene delle classi, dei laboratori, delle palestre e degli spogliatoi. « Fino a che non muteranno le condizioni – conclude la Sabatini – nella speranza di non tornare più al passato è bene far tesoro di quello che abbiamo vissuto tutti per riprendere l’anno in serenità”.

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