Tutti pazzi per iì booster. Ma a patto che sia Pfizer. Mentre il Lazio registra un boom di terze dosi – lunedì ne sono state somministrate ben 56mila, con un incremento del 74% rispetto alla scorsa settimana – si fa largo anche un altro trend: la netta preferenza dei romani per il vaccino tedesco-statunitense. Lo scrive ‘’La repubblica’’ segnalando che à una tendenza chiara già dal primo giorno di apertura prenotazioni per il richiamo dopo 5 mesi a tutti gli over 18. Il 29 novembre sulla piattaforma Salute Lazio avevano fissato un appuntamento 183mila “Modernisti”, contro 760mila aficionados di Pfizer. Un rapporto di oltre 4 a 1.
I vaccini Pfizer sono diventati merce rara. Trovare, per i prossimi giorni, uno slot nei principali hub romani che li somministrano richiede una lunga ricerca, a meno di non essere pronti ad andare in provincia, dove c’è ancora qualche disponibilità.
Mentre per quanto riguarda Moderna le dosi abbondano: non è un caso che gli open daydella scorsa domenica nelle strutture private associate Aiop hanno offerto solo dosi Moderna, e che alcuni hub Pfizer come Acea, Porta di Roma, Presidio Eastman – da gennaio cambieranno.
II vaccino tedesco statunitense è quasi introvabile, ma vince sulle richieste per 4 a 1 tipologia di vaccino. I più renitenti al cambiamento, riferiscono fonti vicine alla Regione, sono quelli che hanno completato il primo ciclo con Pfizer, mentre chi ha fatto AstraZeneca o Johnson – e quindi sa che per la terza dose dovrà scegliere comunque un vaccino diverso – non ha preferenze e prenota il primo slot disponibile.
«Ce ne siamo accorti anche noi dice a ‘’La Repubblica’’ Alberto Chiriatti, medico di base a Ostia e vicesegretario per il Lazio della Fimmg -, ìa maggioranza dei pazienti chiede Pfizer. Noi spieghiamo che è una scelta di poco senso: alcuni si convincono, ma c’è chi è inflessibile».
Il motivo di tanta antipatia per Moderna? La paura di maggiori effetti collaterali. «C’è sempre qualcuno che dice di conoscere qualcuno che ha fatto Moderna e alla seconda dose ha avuto la febbre», prosegue Chiriatti, «e in parte è vero, considerato che Moderna è più forte. Ma il booster si fa a mezza dose proprio per questo, quindi non ci sono assolutamente differenze». Già, una dose di Pfizer (intera) contiene 30 microgrammi di Rna messaggero, una di Moderna 100, ed è il motivo per il quale, per il richiamo, si riempie la siringa solo a metà.
Ma il nuovo fenomeno – più di costume che sanitario – sta destando qualche preoccupazione alle Asl. «I lotti che abbiamo di Moderna scadono tra fine gennaio e fine febbraio spiega un camice bianco – rischiamo di dover buttare via dosi, sarebbe un peccato. Tra l’altro non arrivano lotti di Pfizer dal 10 ottobre, quindi in breve non ne avremo più». Insomma ai cittadini non resterà che adattarsi, scegliendo il vaccino che ha fatto anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.