Da Londra ad Ostia il progetto per prevenire la violenza sulle donne – VIDEOGALLERY

Da "Ask for Angela" a "Chiedi se c’è Angela": l'iniziativa - nata dalla collaborazione tra polizia e Ascom - curerà corsi di formazione per commercianti ed esercenti

Un momento della presentazione del progetto "Chiedi se c'è Angela", a Ostia.

Da “Ask for Angela” a “Chiedi se c’è Angela”. Arriva a Ostia il progetto, nato a Londra, di formazione per commercianti ed esercenti per prevenire episodi di violenza, molestie e abusi contro le donne. Il servizio è stato realizzato dalla polizia di Stato insieme all’Ascom di Ostia con l’obiettivo di preparare i commercianti nel caso una donna, una vittima, abbia bisogno di aiuto. Nei locali aderenti al progetto, contrassegnati da un logo all’ingresso, una persona bisognosa potrà entrare e “chiedere di Angela”: un messaggio in codice per il commerciante che sarà in grado di fornire assistenza alla vittima.

“I commercianti sono gli attori principali di questo progetto, devono essere la mano che ferma un’eventuale violenza, per tutelare tutte le persone che non hanno la forza di chiedere ufficialmente aiuto”, ha detto Valeria Strappini, presidente di Ascom. Un modo per “ricreare un senso di comunità, una città sicura in cui le persone possono muoversi in tranquillità”, ha commentato Silvia Fiorucci, presidente della commissione Pari Opportunità al Municipio Roma X. Questo progetto “presuppone un concetto di partecipazione attiva alla sicurezza condivisa, con i commercianti che diventano antenne sensibili sul territorio”, ha spiegato Antonino Mendolia, primo dirigente della polizia di Stato.

“Un progetto fondamentale per la Regione e per la città di Roma, che troppo spesso protagonista di violenze efferate, come il caso dell’omicidio di Michelle”, ha affermato la consigliera regionale del Partito democratico, Emanuela Droghei. “Da gennaio 2023 – ha aggiunto – sono 44 le donne uccise in Italia. L’idea di avere una sinergia così forte con gli esercizi commerciali, in cui si può entrare e chiedere aiuto in maniera veloce e anonima è importante perché non basta la repressione delle forze dell’ordine per gli episodi di femminicidio e di violenza, ma c’è bisogno dell’aiuto di tutti”, ha concluso Droghei.

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