Domani è la XII Giornata nazionale del Braille. Per l’occasione, a partire da oggi, l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti (Uici), insieme al club italiano Braille, ha organizzato due convegni a Matera.
La scelta della città de sassi, spiegano i promotori, non è casuale. La sua storia è infatti l’esempio perfetto di come le cose cambino a seconda delle prospettiva di osservazione. E’ il caso dei sassi, considerati fino agli anni 50 ‘vergogna nazionale’, nel 1993 sono stati dichiarati Patrimonio Mondiale dell’Umanità, ma anche del Braille, all’inizio osteggiato e ritenuto discriminante, e poi riconosciuto come patrimonio dell’umanità.
La Giornata nazionale del Braille è stata istituita dalla legge n. 126 (3 agosto 2007) per sensibilizzazione l’opinione pubblica nei confronti delle persone con disabilità visiva. La giornata coincide con quella mondiale della difesa dell’identità linguistica promossa dall’Unesco.
Il Braille, che è un sistema di scrittura a sei punti in rilievo inventato oltre due secoli fa, è ancora oggi un fondamentale strumento di integrazione e cultura per tutte le persone con disabilità visiva, rimanendo fedele nell’uso e nell’efficacia a come lo aveva concepito Louis Braille.
“La giornata nazionale del Braille è per noi l’occasione annuale più grande per ricordare ai cittadini e a noi stessi che i ciechi devono istruirsi e dotarsi degli strumenti adeguati per promuovere quel riscatto civile e quella inclusione sociale che sono la ragione stessa di esistenza della nostra Associazione”, ha detto Mario Barbuto, presidente Nazionale di Uici.