Come ogni anno l’influenza stagionale va a bracetto con i primi freddi. Questo autunno si confonde anche con un importante ritorno di COVID-19.
In realtà quella autunnale è una parainfluenza, dato che l’influenza vera e propia si diffonde con temperature vicine allo zero per lughi periodi. I motivi sono due: il freddo favorisce la diminuzione delle difese immunitarie. Inoltre il calo delle temperature causa una minore ventilazione degli ambienti creando così condizioni ideali per la trasmissione del virus.
I ceppi in arrivo non sembrano particolarmente aggressivi; colpiscono prevalentemente gola e alte vie respiratorie, accompagnata spesso da febbre alta ma di breve durata.
Come prevenzione, il medico consiglia sempre un”integrazione con vitamine C e D e lattoferrina per tutto il periodo invernale.
Per la cura, salvo gravi complicanze, si raccomanda l’uso di medicinali per l’abbattimento delle temperature corporee, evitare di prendere freddo e accompagnare le cure con il consumo di bevande calde ed emolienti (miele, sciroppo d’acero…).
Al momento i contagi riguardano il 7,6 per mille degli italiani. Il picco previsto tra 3 settimane dovrebbe far salire l’indice di contagio al 12,5 per mille.