Primo atto della rivoluzione del welfare familiare, a marzo arriva l’Assegno Unico, che sostituirà tutte le altre prestazioni erogate in busta paga o con la pensione (e le detrazioni fiscali relative). L’Assegno Unico, sarà erogato dall’Inps sull’iban indicato dal richiedente.
Per coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza l’assegno sarà versato in automatico sulla carta RdC, senza bisogno di inoltrare alcuna domanda. Per tutti coloro che ne hanno già fatto domanda, comunicando correttamente l’iban, l’Inps fa sapere che l’assegno verrà corrisposto entro il mese di marzo. È importante che l’iban indicato sia un servizio di pagamento operante in uno dei Paesi dell’area Sepa (conto corrente bancario/postale, carta di credito o di debito, libretto di risparmio) e sia intestato o cointestato al beneficiario della prestazione.
Solo nel caso in cui la domanda sia presentata dal tutore di genitore incapace, l’iban può essere intestato o cointestato al tutore, oltre che al genitore medesimo. La verifica in merito alla titolarità dell’iban di pagamento è effettuata dall’Inps attraverso un apposito processo telematico strutturato con Poste Italiane e con tutti gli Istituti di credito convenzionati per il pagamento delle prestazioni pensionistiche in Italia; qualora non venga accettata la corrispondenza della titolarità dell’iban al codice fiscale del richiedente il pagamento verrà bloccato.
In presenza di discordanze, per evitare il blocco del pagamento i cittadini che abbiano già presentato domanda di Assegno Unico possono accedere alla domanda già inoltrata tramite le loro credenziali e modificare l’iban direttamente.