Fatebenefratelli-Gemelli, 56 mln per nuovo polo di cura e innovazione a Roma

Piacentini: "Le caratteristiche dei centri di eccellenza sono quelle di erogare dei servizi di cura cercando di seguire il paziente in tutto il percorso diagnostico terapeutico seguito da un team multidisciplinare

Un totale di 56 milioni di euro in cinque anni messi a disposizione da “Sanità Isola Tiberina e Gemelli Isola” per far cambiare aspetto all’ospedale della Capitale. Sei nuovi centri di eccellenza per rendere il Fatebenefratelli un polo di eccellenza regionale e nazionale. Attenzione alla persona e innovazione: è questo il cuore del progetto avviato lo scorso 20 giugno e presentato oggi dal presidente “Gemelli Isola”, Paolo Nusiner, e dall’amministratore delegato e direttore generale “Gemelli Isola”, Daniele Piacentini. Tra i presenti nella sala del refettorio del Fatebenefratelli per la conferenza stampa di presentazione anche l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato e i membri del Cda del “Gemelli Isola”, Sergio Alfieri, Marco Elefanti e Mariella Enoc.

L’annuncio del passaggio di gestione dell’azienda ospedaliera dalla Casa generalizia dell’Ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio, al Gemelli Isola Spa, società benefit creata dalla fondazione policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs, è arrivata lo scorso giugno e l’operazione di rilancio della struttura, sostenuta da “Sanità Isola Tiberina” intende tracciare un nuovo passo per la sanità cattolica, trasformando l’ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina-Gemelli Isola in una struttura di riferimento nazionale al centro di Roma dove si svilupperanno le specialità dei nuovi centri di eccellenza per patologia, nonché un centro di innovazione organizzativa e tecnologica. “Siamo nel più antico ospedale d’Europa – ha spiegato D’Amato -. Oggi è un nuovo inizio, un nuovo assetto organizzativo, una nuova governance fortemente sostenuta dalla Regione, al servizio dei cittadini e della comunità. Questa – ha proseguito – è una struttura che serve soprattutto alla popolazione anziana e femminile, e deve mantenere il suo ruolo pubblico. Oggi – ha sottolineato – è un nuovo inizio in un tempo difficile dopo oltre due anni di pandemia, con incertezza delle famiglie e difficoltà economiche e avere un punto di riferimento è importante sia dal punto di vista sanitario che di coesione sociale per le fasce deboli della nostra popolazione”.

Le attività cliniche seguiranno il modello della “value based medicine” – medicina basata sul valore – finalizzata a guidare l’intero percorso di diagnosi e cura del paziente, superando la frammentazione di natura specialistica nella risposta ai bisogni di salute delle persone assistite. Per favorire la partecipazione al processo di sviluppo dell’ospedale di tutto il personale sanitario e le loro competenze distintive, nascerà inoltre, una direzione assistenziale volta ad assicurare la capacità di prendersi cura dei bisogni clinico-assistenziali e relazionali dei pazienti, rendendo maggiormente efficace il modello dell’ospedale per tutti. Saranno avviati, inoltre, diversi progetti per l’assistenza ai migranti, in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio e per l’assistenza e la cura per i profughi di guerra. “La giornata di oggi segna una nuova fase per la sanità cattolica e per la nostra comunità, in cui l’innovazione e la tradizione rappresentano le due linee di indirizzo”, ha detto Nusiner. “Un percorso avviato in sinergia con la Santa Sede, e la continua collaborazione delle istituzioni ed enti delle due strutture, che intende trasformare l’istituto in un ospedale al servizio di tutti. Un nuovo polo di eccellenza – ha aggiunto – perfettamente integrato con il territorio in cui ricerca, formazione e innovazione tecnologica si fondono per lanciare un nuovo servizio sanitario di qualità, a disposizione di tutti, anche dei più bisognosi”.

La volontà “è quella di rendere l’ospedale Gemelli il un punto di riferimento della sanità regionale e nazionale nei sei punti di eccellenza che sono stati attivati dei quali quattro sono già stati attivati il primo settembre”, ha proseguito Piacentini. “Le caratteristiche dei centri di eccellenza sono quelle di erogare dei servizi di cura cercando di seguire il paziente in tutto il percorso diagnostico terapeutico seguito da un team multidisciplinare – ha sottolineato -. La ricerca dell’eccellenza è per noi l’obiettivo imprescindibile di questa operazione, insieme alla sostenibilità economico-finanziaria di lungo periodo”. La nuova direzione vede Sergio Alfieri come direttore dell’area Clinica e scientifica, Gennaro Capalbo come direttore sanitario, Maurizio Zega come direttore assistenziale, Ivana Serra come dirigente Sitra, Valeria Sergio come direttore amministrativo e finanza e Giuseppe De Lillo direttore Operations.

“Stiamo lavorando per dare risposte tempestive ed efficaci e colmare le criticità che il settore sanitario ha dovuto affrontare durante la pandemia”, ha spiegato Alfieri. “Abbiamo rafforzato la squadra dell’area ostetrica e ginecologica, ampliato l’accoglienza delle persone con patologie oncologiche addominali, tiroidee e senologiche attraverso percorsi integrati medico chirurgici e radioterapici, sfruttando una eccellente radioterapia che verrà ampliata ulteriormente da gennaio 2023. Abbiamo inoltre – ha concluso – ottimizzato il funzionamento del reparto ortopedico, con particolare attenzione alle patologie della spalla e ginocchio, così come abbiamo potenziato con nuove tecnologie e personale, la parte diagnostica che riguarda l’endoscopia operativa e la radiologia”.

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