Figli coppie gay: a Roma in sei mesi una decina di trascrizioni

Assessore Catarci: solidali con Sala, enti locali siano compatti

Il nuovo assessore del Comune di Roma al decentramento e alla partecipazione, Andrea Catarci

In quasi sei mesi Roma Capitale ha trattato in tutto una decina di casi di trascrizioni di atti di nascita di bambini di coppie omoaffettive, a fronte di una platea di circa 14mila nati nello stesso periodo di tempo (0,8%). Tra il 1 ottobre del 2022 e il 15 marzo scorso, infatti, secondo i dati del Campidoglio, si registrano in esecuzione di sentenza due casi di trascrizioni di atto di nascita da coppia omoaffettiva per entrambi i genitori (‘biologico’ e ‘d’intenzione’ secondo la terminologia usata dagli uffici) con appello pendente dell’Avvocatura dello stato. Rispetto invece alle trascrizioni parziali, cioè solo del genitore biologico o genetico i casi sono stati sei; in un caso c’è stato un rifiuto di trascrizione anche solo parziale, ma per motivi di nazionalità: la madre biologica era cittadina francese.

“I sindaci e le città nell’ultimo decennio – commenta l’assessore alle Politiche del Personale di Roma Capitale Andrea Catarci – hanno spesso operato in supplenza di norme nazionali anacronistiche, assumendo responsabilità dirette per allargare i diritti della cittadinanza, in particolare con riferimento alle famiglie omogenitoriali e alla comunità lgbt+. Lo hanno fatto con l’intenzione di spostare in avanti le lancette della storia, sintonizzando le istituzioni pubbliche con quanto avviene nella società, nonché reputando indispensabile riaffermare nei fatti il riconoscimento e l’uguaglianza di ogni tipologia di unione, senza distinzione tra tradizionali e non tradizionali. Come risulta evidente dalle cronache recenti c’è anche chi rema nella direzione opposta e intende riportarci al Medioevo: vanno in questa direzione sia lo stop alla registrazione delle famiglie omogenitoriali decretato dal Ministero dell’Interno per il Comune di Milano che la contrapposizione decisa dalle destre al certificato europeo di filiazione, con cui la genitorialità riconosciuta in uno Stato membro vale in ogni altro Paese membro, sia per figli di coppie eterosessuali che omogenitoriali, adottati o da maternità surrogata. I tentativi di restaurazione autoritaria però possono vincere qualche battaglia ma non la guerra. Per questo, nell’esprimere solidarietà e vicinanza al sindaco Sala – conclude Catarci – si fa appello alle realtà associative, a città e Enti locali in generale, nonché a forze politiche e sindacali in ambito nazionale, affinché si compatti uno schieramento plurale e civile e risponda in maniera determinata all’attacco odierno. Esso colpisce e riguarda tutti ma è tanto più odioso perché a farne le spese in particolare sono i più piccoli”.

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