Giornata del rifugiato: il Giro Donne 2022 dona la maglia a Unhcr

La più prestigiosa competizione a tappe nel panorama del ciclismo femminile prende il via il 30 giugno a Cagliari per terminare a Padova il 10 luglio. La consegna è prevista lunedì 20 giugno durante la tavola rotonda 'Rifugiati, dall'asilo all'integrazione: partnership e soluzioni innovative per una crisi senza precedenti' che si terrà al Centro Congressi Palazzo Rospigliosi a Roma.

Giro d'Italia Donne 2021 - 32nd Edition - 10th stage Capriva del Friuli - Cormons 113 km - 11/07/2021 - Anna Van Der Breggen (NED - SD Worx) - Tommaso Pelagalli/BettiniPhoto©2021

Il Giro Donne 2022  – la più prestigiosa competizione a tappe nel panorama del ciclismo femminile, che prende il via il 30 giugno a Cagliari per terminare a Padova il 10 luglio – dona la maglia rosa a Unhcr per la Giornata Mondiale del Rifugiato.

La consegna ci sarà lunedì 20 giugno durante la tavola rotonda dal titolo ‘Rifugiati, dall’asilo all’integrazione: partnership e soluzioni innovative per una crisi senza precedenti’ che si terrà al Centro Congressi Palazzo Rospigliosi a Roma.

“Alla luce del grande impegno che da oltre 70 anni Unhcr rivolge alla protezione e all’assistenza dei rifugiati in tutto il mondo e dell’ulteriore emergenza dovuta al conflitto in Ucraina abbiamo sentito l’urgenza di fare la nostra parte mettendo a disposizione l’elemento più prezioso e caratterizzante del Giro Donne, la Maglia Rosa -. afferma Roberto Ruini, Direttore del Giro Donne e fondatore di Pmg Sport/Starlight – . Ritengo che lo sport, per sua stessa natura, possa e debba dare segnali importanti a favore della pace, dell’accoglienza e della fratellanza globale. Siamo certi che anche le atlete che avranno la fortuna di indossarla proveranno lo stesso sentimento di onore e orgoglio”.

“Siamo estremamente lieti del supporto che il Giro Donne ha deciso di riconoscere a Unhcr e che insieme si possa celebrare, anche attraverso lo sport, il coraggio di milioni di donne e uomini costretti a fuggire da guerre, persecuzioni e violenze. Ognuno di loro ha bisogno di protezione e ciò significa sicurezza ma anche opportunità di esprimere liberamente il proprio talento. In questo senso lo sport assume un valore fondamentale”, afferma Chiara Cardoletti, Rappresentante Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino.

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