Mentre i nuovi casi di Covid sfiorano quota seimila e a mezzanotte la Sicilia diventerà “gialla”, il ministro del lavoro Andrea Orlando ha annunciato che potrebbe presto tornare l’indennità di malattia per i lavoratori costretti alla quarantena per essere venuti a contratto con un positivo. Parlando alla Festa dell’Unità di Modena, il ministro ha spiegato: prima “non c’erano tutte le risorse necessarie ma credo che siano maturate le condizioni perché si usino risorse che erano appostate da altre parti. Siamo sicuramente favorevoli al fatto – ha detto – che la quarantena sia considerata come malattia”. Orlando ha assicurato che se ne parlerà al prossimo Consiglio dei ministri: “possiamo affrontare la questione e risolverla”. E da oggi la Sicilia, fanalino di coda per il numero di vaccinati, è la prima regione a tornare in una fascia di rischio più alta con lo sforamento dei tre parametri previsti dal Governo. Sull’isola torneranno, quindi, le mascherine obbligatorie anche all’aperto e il limite di quattro commensali al tavolo del ristorante.
Dopo essersi ‘salvata’ in extremis la scorsa settimana, la regione ha superato i limiti dei tre parametri stabiliti per il cambio di colore, con le terapie intensive occupate al 12% (a fronte di un limite del 10%) e i reparti ordinari al 19% (rispetto al 15% massimo previsto). E’ inoltre la regione con la più alta incidenza di casi positivi: oltre 200 ogni 100 mila abitanti. La soglia in questo caso è di 50. Anche sulle vaccinazioni è indietro, nonostante le tante iniziative prese a livello locale per incentivare la popolazione a immunizzarsi. Resta, inoltre, al primo posto per il numero di contagi giornalieri, che sono 1.369, seguita a distanza dall’Emilia Romagna con 605 casi. L’incidenza risale al 10%, quasi il doppio rispetto al 5,7%. Sul fronte ospedaliero sono adesso 914 i ricoverati, mentre in terapia intensiva sono 108. Intanto secondo i calcoli del matematico Giovanni Sebastiani, del Cnr, alla luce dei dati sulle immunizzazioni potrebbe esserci il rischio di un autunno ‘caldo’. “Ad ottobre rischiamo un ulteriore aumento dei contagi con l’avvio delle attività lavorative e soprattutto di quelle scolastiche – ha detto -. Bisogna vaccinare di più, obbligo mascherina in classe e test rapidi (magari anche di gruppo) frequenti agli studenti”.
L’analisi di Sebastiani indica che le curve degli ingressi giornalieri in terapia intensiva e dei decessi “potrebbero anche tornare a crescere, come sta facendo la curva dell’incidenza. E l’incidenza segna una crescita in alcune regioni e province autonome, tra cui Sicilia, Calabria, Campania, Molise, Basilicata e la provincia di Bolzano, e in modo meno pronunciato anche in Piemonte”.