Green Pass: codici Qr illeggibili e pass fantasma, se il vaccino non basta

I nodi del Green pass, chi non lo ha avuto e chi lo ha invalido, ancora tante le questioni da risolvere

Codici ‘illeggibili’ per la app, altri non validi perché stranieri oppure taroccati. All’entrata dei ristoranti e dei locali dove è obbligatorio esibire il Green pass non tutti riescono a superare le verifiche, nonostante il possesso ‘formale’ del certificato verde. Sono diverse le segnalazioni di questo tipo fatte dai cittadini, che variano a seconda dei casi. La app ‘Verifica C19’, che in generale sta funzionando bene per i controlli, in alcuni episodi ha avuto delle difficoltà nella lettura nei Qr Code stampati su carta, ovvero quelli non esibiti attraverso il display del cellulare.

Altri certificati invece non risultano validi perché in realtà sarebbero scaduti e non aggiornati: in sporadici casi chi fatto la vaccinazione eterologa, ovvero la prima dose del vaccino con Astrazeneca e la seconda con un vaccino a mRna (Pfizer o Moderna), ha ricevuto certificazioni che attestano l’assunzione di una sola dose su due e quindi – nonostante il richiamo effettuato – il ciclo vaccinale incompleto. Lo stesso disguido potrebbe capitare a chi ha completato il ciclo già con una sola dose, perché guarito dal Covid e munito di un numero di anticorpi del virus che non necessitano la seconda. In tutti questi casi può capitare appaia la scritta “certificazione valida fino alla prossima dose”, nonostante il ciclo vaccinale sia completato. Problemi con la ricezione del lasciapassare sono stati riscontrati da cittadini che hanno effettuato il richiamo in una regione diversa da quella di residenza. Ci sono poi lamentele, soprattutto di esercenti, che hanno problemi con la lettura dei pass stranieri. Inoltre, inversamente, i cittadini italiani devono far attenzione all’estero: se infatti in Italia il certificato è attivo già dal quindicesimo giorno successivo alla prima dose, per spostarsi in Ue è necessario anche il richiamo.

Nel caso dei cittadini fuori dal sistema della Comunità Europea, come molti statunitensi o orientali ad esempio, in Italia vengono spesso esibite una serie di certificazioni, difficili da decifrare. Ci sono poi segnalazioni degli ‘scacchi’ del Qr code sfocati e quindi difficilmente leggibili oppure sms e mail per scaricare il pass non ancora arrivati, a distanza di settimane dalla seconda dose, o ancora attese lunghe per ottenere il certificato di guarigione. Diverso è il caso dei Green pass falsi che in quel caso vengono segnalati alle forze dell’ordine da un esercente o un qualsiasi addetto alle verifiche che non sia un pubblico ufficiale.

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