Una “condivisione sostanziale” dell’impianto del provvedimento di estensione dell’obbligo di Green pass è stata raggiunta nella cabina di regia di questa mattina a Palazzo Chigi. L’estensione scatterà, probabilmente dal 15 ottobre, per tutti i lavoratori pubblici e privati.
La data sarà sul tavolo del Cdm di oggi, chiamato a confermarla. Fra le novità previste c’è anche la sospensione dal lavoro, e quindi dallo stipendio, dopo 5 giorni di accesso senza il Green pass. E si va verso un obbligo generalizzato per le farmacie di praticare prezzi calmierati per i tamponi.
VERSO LE NUOVE MISURE
Le misure individuate oggi dovranno essere applicate anche agli organi costituzionali, includendo dunque il Quirinale e la Corte Costituzionale. L’obbligo di vaccinarsi, quindi, riguarderà anche le cariche elettive di Camera e Senato. E’ questo l’invito che il Governo ha rivolto a tutte quelle istituzioni che, per il principio dell’autodichia, godono di autonomia decisionale.
I capodelegazione presenti alla riunione con Draghi a Palazzo Chigi sono stati il ministro della Cultura Dario Franceschini per il Pd, il titolare del Mise Giancarlo Giorgetti per la Lega, il ministro per gli Affari Regionali Maria Stella Gelmini per FI, la titolare per le Politiche Giovanili Elena Bonetti per Iv, il ministro della Salute Roberto Speranza per Leu. Per il M5S, assente Stefano Patuanelli impegnato al G20 sull’Agricoltura a Firenze, c’è stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà.
L’obiettivo del Governo, comunque, è quello di fare in fretta, per raggiungere entro un mese almeno la soglia ‘di sicurezza’ dell’80% di vaccinati. Perciò Mario Draghi decide di puntare sul certificato verde: “Funziona, è monitorato, è una soluzione accomodante”, dice ai sindacati, spiegando perché si è preferito imporre il Pass e – per ora – non l’obbligo di vaccinazione. E’ un “percorso che unifica”, sottolinea il premier.
Dalla metà di ottobre, insomma, bisognerà essere vaccinati, aver fatto un tampone o essere guariti dal Covid, per entrare in uffici pubblici e privati, ma l’obbligo dovrebbe essere esteso anche a studi professionali, negozi, ristoranti. Per chi si presenta al lavoro senza, ci saranno sanzioni
Sarà espressamente previsto il divieto di licenziare, recependo una preoccupazione sindacale. Cgil, Cisl e Uil e alcuni ministri avevano chiesto di rendere i tamponi gratuiti per tutti, ma la linea del governo ad ora resta contraria, perché il rischio sarebbe stato quello di disincentivare i vaccini.
I mal di pancia leghisti si erano riverberati nei voti parlamentari sui precedenti decreti Green pass. Ma difficilmente la Lega, che continua a chiedere la gratuità dei tamponi, si smarcherà. Giancarlo Giorgetti, che con Renato Brunetta, Roberto Speranza e Andrea Orlando affianca Draghi al tavolo con i sindacati, ha già espresso pubblicamente il suo favore alla misura, che piace anche ai governatori del Nord.
A oggi, secondo dati del Governo, 13,9 milioni di lavoratori ha già il Green pass, 4,1 milioni ancora non lo ha: l’obbligo riguarderebbe in totale, quindi, circa 18 milioni di persone.
Secondo i dati del commissario Figliuolo, inoltre, saremmo vicini alla “immunità sociale”: accelerare ora sul Pass nei luoghi di lavoro, serve ad avvicinarsi in 3 o 4 settimane a un “punto di sicurezza”, entro la metà di ottobre arrivare alla vaccinazione completa di 44 milioni di persone, l’81,7% della platea. A Palazzo Chigi i segretari di Cgil e Uil Maurizio Landini e Angelo Colombini della Cisl avevano reiterato la richiesta di obbligo vaccinale, ma è una via che il governo per ora sceglie di non percorrere.
“Solo immunizzando la stragrande maggioranza della popolazione possiamo contenere i contagi”, dice Mariastella Gelmini.
Al termine della riunione della cabina di regia Salvini osserva: “Usare il green pass per garantire le riaperture e il lavoro va bene. Imporlo, però, e su questo abbiamo presentato un emendamento, alle mamme che vanno a portare il figlio al nido o alla scuola materna e se non ce l’hanno non possono andare a prendere il figlio di due anni, mi sembra veramente qualcosa di assolutamente assurdo. Occorrono equilibrio e buon senso”. “I parlamentari della Lega stanno battagliando perché il diritto al lavoro e quello alla salute, così come il diritto alla scuola, sono fondamentali”.
“Draghi? Sul Green pass sono d’accordo con la Merkel. Lui d’accordo con Macron, io con tutto il resto dell’Europa e del mondo”. Lo afferma il Presidente di FdI, Giorgia Meloni, all'”Aria che tira”, su La7.
“Il Green pass è uno strumento utile adesso per completare la campagna vaccinale e mettere in sicurezza il Paese. Però dobbiamo garantire assolutamente il diritto al lavoro che è di pari rilievo costituzionale”, dice il leader del M5s, Giuseppe Conte, parlando con i giornalisti ad Assisi. “Adesso vedremo la proposta legislativa che verrà portata – ha detto Conte – ma noi riteniamo che debba da un lato essere diffuso l’utilizzo del Green pas per rendere sicuri i posti di lavoro e dall’altro bisogna però assicurare che ci sia il diritto alla conservazione del posto di lavoro”.