Presentato il primo rapporto di filiera di Federvini a Roma, presso la Sala del Refettorio della Camera dei deputati.
La presidente Micaela Pallini ha introdotto i lavori sottolineando i numeri molto positivi del settore che include produttori di vino, spiriti e aceti.
Micaela Pallini, romana DOC e presidente Federvini è un bell’esempio di successo manageriale al femminile. Alla guida della storica e omonima fabbrica di liquori, ha riportato le belle parole di Papa Francesco che ieri ha ricevuto i produttori di vino e liquori benedicendo ” il vino come frutto della terra, di cui godere”
Nomisma, autrice dello studio, ha spiegato i dati:
2340 imprese
21,5 mld di fatturato
81000 addetti occupati
Fiore all’occhiello la medaglia d’oro dell’Italja come esportatore di aceto e vermouth. E il secondo posto come export di vini in valori economici e il primo nelle quantità.
L’ agricoltura è il settore che piú si avvantaggia all’interno della filiera con la produzione delle materie prime e Roma, il più grande comune agricolo europeo, è in prima fila su queste posizioni.
Si è poi passati all’analisi dei consumi con uno scenario in cui le nuove generazioni sono sempre piú attente a un consumo responsabile di alcolici e i produttori stanno adeguando le etichette con indicazioni di contenuti calorici e inviti a un consumo moderato e consapevole.
L’ultima frontiera è la produzione sostenibile delle bevande alcoliche. Una leva anche di marketing che premia coltivazioni biologiche e a basso impatto di CO2.
E’ intervenuto da Bruxelles l’eurodeputato Paolo de Castro, che ha riportato i passi avanti a livello europeo in ambito di regolamento sulla produzione dei vini con le linee guida per le etichette. La vittoria sarebbe quella di limitare le indicazioni a QR code e calorie, escludendo un obbligo alla traduzione in tutte le lingue degli ingredienti che vorrebbero alcuni paesi del nord Europa, dove problemi di alcolismo e “sballo” nei week end sono un vero peso sociale.
La battaglia nel presentare il prodotto come un’eccellenza della filiera agricola anziché come una sostanza dannosa alla salute non è ancora vinta ma passi in avanti ci sono.
Luigi D’Eramo ha parlato invece di come la filiera agricola non si esaurisca nella produzione ma sfoci anche nell’accoglienza con il fenomeno degli agriturismo, veri e propri ambasciatori del made in Italy enogastronomico.
Il sottosegretario ha poi riportato l’impegno del governo nel difendere la filiera da attacchi di italiani sounding e di demonizzazione delle bevande alcoliche.
Tutti i dati dello studio Nomisma al seguente link
https://www.federvini.it/s3tnm43x4
I numeri di Federvini presentati a Roma
Il primo studio di filiera su vini e spiriti presentato presso la Sala Refettorio della Camera
