Il Riordino: l’anti-stress per la cura della casa

La ricetta per liberarsi dai cumuli di oggetti che creano confusione nei vostri pensieri e nei vostri appartamenti

Questo oggetto lo metto in questo cassetto, poi gli troverò un posto migliore.
Vi è mai capitato di farlo? Suppongo di sì ed è molto probabile che quell’oggeto sia ancora lì… fuori posto. Soprattutto è bene che sappiate che in quel caso non avete né ordinato né riordinato la vostra casa. Avete solamente creato altra confusione. Se, invece, volete avere un appartamento “perfetto”, dovreste imparare a “riordinare”.

Ma cos’è il riordino e qual è la differenza con l’ordine?
Il primo tutti sanno cosa significa, una casa in ordine, un cassetto ordinato, salta alla mente qualcosa di curato, bello, pulito. Il riordino è precisamente lo step successivo: si tratta di catalogare, di dare alle cose una disposizione migliore. Riordinare è prendere il controllo della propria casa e dei propri ambienti.

Liberare la mente
Passare dall’ordine al riordino significa rendere automatico il suo mantenimento, mentre dall’ordine è facilissimo ricadere nello scompiglio. La filosofia Zen vede il riordino materiale come qualcosa di incredibilmente vantaggioso per lo spirito: libera la mente, aiuta a staccarsi dal passato, a dare maggior valore alle cose ritenute preziose e di conseguenza a diminuire gli acquisti inutili. Al contrario non farlo porta a vivere nel caos, esteriore e interiore, e perdere tempo prezioso che potrebbe essere dedicato a ciò che veramente si desidera fare.

Uno spazio disordinato ci fa perdere dal 20% al 40% del lavoro giornaliero
“Riordinando ci prendiamo cura delle cose che amiamo, le teniamo tra le mani, gli diamo il posto che meritano” afferma Viviana Grunert, home stylist e fondatrice del blog “Dettagli di Stile”. “Questo ci fa stare bene, riporta in noi la sensazione di quando le abbiamo prese e ci fa ritrovare il perché. Inoltre organizzare i nostri spazi, ad esempio quello di lavoro, ha effetti stupefacenti sulla nostra produttività. Uno spazio disordinato ci fa perdere dal 20% al 40% del lavoro giornaliero”.

Le due cause principali del disordine
La fretta e l’accumulo. Due elementi questi strettamente collegati, come tiene a precisare la home stylist. “Partiamo dalla fretta, siamo donne impegnate e abbiamo sempre mille cose da fare. Per quanto compiliamo scrupolosamente le nostre to-do-list, quasi mai lasciamo spazio ad una sessione di riordino. E quindi ci diciamo le solite frasi: “lo appoggio un attimo qui”, “poi gli troverò un posto” o ancora “intanto lo infilo in questo cassetto, dopo sistemerò”. Ed ecco che arriva l’accumulo, frutto del rimandare e dell’acquisto compulsivo, e nel giro di qualche giorno saremo immerse nel disordine”, incalza Viviana Grunert.

La soluzione è fare spazio
 “La soluzione a tutto ciò è il decluttering, letteralmente “fare spazio”, ma più nello specifico si tratta di liberarci di tutto ciò che non ci emoziona più, del superfluo, che non usiamo, ma che per qualche motivo lasciamo ancora lì, nei cassetti, impilato negli armadi”.

Eliminare il superfluo
Studi scientifici affermano che questa azione sia fisicamente liberatoria. Metaforicamente, eliminando il superfluo dai propri spazi ci si spoglia di tutte quelle emozioni non costruttive che danneggiano la quotidianità. In periodi come questi, creare routine capaci di tenere alto l’umore, è fondamentale.

Come sfruttare la quarantena
“Credo che questa quarantena ci stia offrendo la possibilità di fare tutto ciò che di solito rimandiamo. Prediamoci tempo per fare anche questo, per noi. Attenzione però a non trasformarlo in stress. Riordinare deve diventare un anti-stress, ciò che rilassa e fa staccare dalla realtà per un po’”, conclude Viviana Grunert. “Anche qui, infatti, consiglio di darsi delle scalette precise, di definire un tempo e degli obiettivi. Entrare in una stanza disordinata e dire ‘oggi la sistemo tutta’ può provocare ansia. La cosa sarà difficile, stancante e se non ci si riesce è anche frustrante. Ponendosi invece degli obiettivi precisi, tramite delle liste settimanali, divise per 30 minuti al giorno o un paio d’ore in un’unica volta, diventerà un’attività di cui si sentirà quasi la necessità”.

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