Antonella Polimeni, Magnifica Rettrice dell’università Sapienza dal novembre 2020, non ha dubbi: “Per riprendere le attività a pieno ritmo, inizieremo con i vaccini. Un segnale forte, per noi importantissimo, non solo per partecipare in pieno alla campagna vaccinale, ma anche per assicurarci una vita in presenza”. Gli studenti si potranno vaccinare nel campus? le domanda ‘La Repubblica’ in questa intervista.
“In realtà – risponde – al Policlinico Universitario, dove ci saranno sedute dedicate anche a chi ha fatto la prima dose altrove. Nel campus, invece, unica università ad aver organizzato questo servizio, eseguiremo dal 3 o dal 7 settembre, come dal marzo scorso anno, tamponi molecolari di screening: non tamponi per chi non si è vaccinato e vuole comunque partecipare alle lezioni, ma solo tamponi di controllo, per tracciare situazioni potenzialmente critiche a prescindere dal Green Pass. Saranno in ogni caso riprese tutte le misure di sicurezza: mascherine, distanziamento, disinfettanti”.
Secondo il Decreto Ministeriale n. 111 del 6 agosto, sia gli studenti che il personale amministrativo e docente dovranno essere in possesso di Green Pass. Come procederete con i controlli?
“Siamo in attesa di ulteriori indicazioni ministeriali, ma intanto controlleremo, attraverso una serie di deleghea varie figure, tutto il personale amministrativo e docente, mentre per quanto riguarda gli studenti, oltre 120 mila, si effettueranno controlli a campioni alle entrate nel campus. Chi verrà trovato senza Green Pass non potrà ovviamente accedere”.
C’è indisponibilità degli studenti al vaccino?
“Secondo le nostre stime si tratta di un 3 per cento del totale». Sarà tutto in presenza o ci sarà anche la Dad? La didatticaa distanza sarà comunque garantita, per esempio agli studenti in quarantena o in altre situazione: in ogni caso l’obiettivo è quello di portare il più possibile gli studenti in aula. Ma lo ripeto: lezioni ed esami vanno comunque garantiti”.
Un notevole sforzo organizzativo.
“Sì, assolutamente non banale. Ma abbiamo una governance di persone molto capaci e ragazzi pienamente collaborativi. Bisogna fare in modo che i nostri studenti tornino a vivere l’università non solo per gli aspetti didattici ma anche per quelli relazionali. Proprio per questo a breve dovremmo inaugurare uno spazio per gli studenti, situato dalle parti dell’ingresso di piazzale Aldo Moro, non solo per organizzare eventi in sicurezza, ma sopratutto per dare loro uno spazio proprio, un open space modulare, un punto di aggregazione e ritrovo. Adesso non ci sono nel campus luoghi di questo genere. Stiamo anche lavorando per creare aree di studio per chi vive in situazioni ristrette, un elemento molto importante. Stiamo anche attrezzando un’area estema accanto alla cappella universitaria”.
Per l’offerta scolastica ci sono novità?
“Abbiamo creato sei nuovi corsi, molto differenti tra loro, ampliando così l’offerta didattica: Professioni tecniche per l’edilizia e il territorio. Cultural Heritage in the Near and Middle East , and in Africa (in inglese). Mediterranean Archaeology (in inglese), Biochemistry (in inglese), Psicologia della Salute per i contesti cimici e sanitari, Management delle scienze gastronomiche perii benessere”.
Le immatricolazioni sono salite?
“È ancora presto: avremo i dati definitivi a metà settembre. Posso però dire che per c’è già un incremento del 15 per cento per Psicologia e che ci sono state finora 6.600 preferenze per Medicina contro le 6.291 del 2020”.