Laite, il ristorante stellato in una baita delle Dolomiti

In provincia di Udine c'è un ristorante di cui tutti parlano, Il Laite. In una baita tra le montagne escono piatti raffinati con soli prodotti locali.

Laite a Sappada

Siamo stati al Laite, il ristorante stellato di soli 5 tavoli che nasce in una stube (tipica baita delle Alpi) tra le Dolomiti.

Al comando di questo piccolo gioiellino, che si trova a Sappada in provincia di Udine, ci sono Roberto Brevedani e Fabrizia Meroi, coppia nella vita e nel lavoro.  Lui in sala e lei, esperta cuoca autodidatta, in cucina. Hanno iniziato nei primi anni novanta unendo le loro capacità di cucinare, ospitare e servire con una grande, ma raffinata, umiltà. Oggi per mangiare al Laite è necessario prenotare con largo anticipo e i  clienti provengono da tutto il mondo.

Fabrizia, originaria di Cividale del Friuli, ha imparato a cucinare ai fornelli di casa, seguendo gli insegnamenti della mamma e della nonna. Dopo aver fatto proprie le ricette della sua terra, il Friuli, ha perfezionato la tecnica alternandosi tra diversi ristoranti del nord est Italia. L’incontro con Roberto, grandissimo esperto di vini e di sala, segna l’inizio di un percorso che li ha portati al successo, inaspettato.

La storia inizia nel 1990 con l’apertura del ristorante Keisn, sempre a Sappada (allora apparteneva alla regione Veneto in provincia di Belluno). Negli anni che seguono il livello di competenza della coppia cresce velocemente e il rapporto con la cucina del territorio si fa sempre più intimo.

Fabrizia a volte si allontanava da casa per trascorrere dei periodi in ristoranti di prestigio ed ampliare le conoscenze culinarie grazie agli insegnamenti di chef come Gianfranco Vissani, di cui si dimostra un’allieva eccellente. Sarà eletta Chef Donna Michelin nel 2018 . La prima stella Michelin cade sul Keisn nel 1997 e nel 2001 la coppia trasloca, portando con se la famosa “stella”, e si sposta in una piccola baita di Sappada che prende il nome di Laite (nel dialetto della zona significa “prato al sole”)

Dall’amore di Fabrizia e Roberto prende vita un posticino accogliente e romantico  dove tutto è costruito e profuma di legno e di serenità. Un vero rifugio d’amore di soli 5 tavoli che accoglie circa 25 coperti in totale. A dare il benvenuto c’è sempre Roberto, Fabrizia raramente abbandona la cucina, solo a fine servizio passa timidamente tra i tavoli per ringraziare i clienti ed inchinarsi a tutti i complimenti che sembra non volere.

Fabrizio consiglia e accompagna gli ospiti nella scelta dei piatti.

Le ricette sono il riflesso delle montagne, dei boschi e dei laghi della zona. Non ci sono animali, vegetali, latticini, condimenti, odori e bevande che non provengano dal territorio circostante.

“Questo piatto non è a chilometro zero ma è a metri zero” spiega ironicamente Roberto servendo una delle tipiche portate.

 

 

 

 

 

 

 

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