Lazio: si rientra in classe senza mascherine, ma resta preoccupazione Covid

Nei licei di Roma vecchi e nuovi problemi nel post emergenza covid

“Noi come voi, speriamo che sia un anno piu’ normale dei precedenti, ci basterebbe un po’ piu’ normale. Ma ricordatevi che il covid c’e’ ancora quindi le mascherine sono raccomandate quando stiamo vicini”. Ha salutato cosi’ gli studenti stamattina alle 9, la preside del Liceo Scientifico Isaac Newton di Roma, Cristina Costarelli, che e’ anche la presidente dell’Associazione Nazionale Presidi del Lazio.

“Alla fine e’ come l’anno scorso – dice un ragazzo di quarta liceo all’entrata – siamo in presenza, l’unica differenza e’ che siamo senza mascherine”. “Per noi questo inizio e’ sicuramente piu’ positivo di quelli precedenti – conferma la preside Costarelli – la situazione generale e’ piu’ serena. Restano questioni aperte, le aule sono piccole quindi le distanze non ci sono. Il fatto di poter stare senza mascherina se da una parte ci alleggerisce dall’altra ci preoccupa”.

“L’areazione sara’ sempre quella – spiega la preside – con le finestre aperte. Le aule sono affollate, abbiamo aule da 21, 22 alunni dove ci sono anche 27, 28 alunni: chiaramente il metro di distanza non e’ rispettato”. Intanto anche i professori entrano in classe “Affrontiamo quest’anno con piu’ fiducia sperando di farlo sempre in presenza sperando che anche i ragazzi rientrino in quella che era la didattica classica ante – covid – cosi’ il prof di matematica Carmine Fiore – Gli utlimi due tre anni sono stati pesanti per gli alunni ma anche per noi docenti”. “C’e’ un altro spirito – conferma la professoressa di inglese Antonella Luchini – anche il fatto di non avere piu’ le mascherine. Siamo tutti piu’ rilassati”. Dall’altra parte c’e’ l’esercito dei precari con la cattedra annuale, come Antonella De Simone giovane prof di inglese che e’ entrata come docente di sostegno per il terzo anno di fila “Ho ricevuto la chiamata venerdi’ e stamattina alle 8 ho preso servizio”.

Si’ perche’ per le cattedre vuote (20, 25 mila in tutto il Lazio secondo FLC CGIL) vengono riempite grazie ad un algoritmo che dovrebbe calcolare i punteggi in graduatoria e assegnare le supplenze annuali, un sistema che funziona da tre anni che avrebbe il vantaggio eliminare le convocazioni in presenza a scaglioni ma che ancora non funziona. “L’algoritmo e’ stato fatto ‘girare’ venerdi’ – spiega Alessandro Tatarella Segretario Generale FLC CGIL Roma e Lazio – e i nostri telefoni hanno iniziato a squillare perche’ i punteggi sono sbagliati, persone con punteggio piu’ basso passate prima di persone con punteggio piu’ alto. Tanti conti che non tornano”. L’ufficio scolastico regionale dice la CGIL fa il possibile ma anche loro lavorano a personale ridotto, impossibile quindi dare seguito a tutti i reclami. “Quest’estate sono arrivate 5mila pec di reclami – dice Tatarella – non e’ pensabile che ce la facciano a vederle tutte. Ma gia’ si sapeva ad agosto, va cambiato qualcosa nel metodo di reclutamento perche’ cosi’ con questo metodo e questa tempistica non avremo mai docenti in cattedra a settembre”.

L’anno scorso spiega il segretario generale i contenziosi e i ricorsi per le cattedre ‘sbagliate’ sono andati avanti fino a gennaio. Ma non e’ solo il problema del reclutamento dei precari (20, 25 mila nel Lazio secondo la CGIL) quello da affrontare ad inizio anno scolastico. “Rispetto alla pandemia per quanto riguarda strutture, spazi e organici siamo come prima del Covid. Non c’e’ manutenzione ordinaria figuriamoci quella straordinaria – spiega ancora Tatarella – e i fondi del PNRR che avrebbero dovuto essere investiti nelle scuole non si sono ancora visti”

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